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Maurizio Franzina, ingegnere politico, lascia "pulita" la sua scrivania, altri escono dal Palazzo con furgonate di faldoni

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 12 Giugno 2018 alle 23:07 | 0 commenti

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Tra gli "abitanti" di palazzo Trissino che ne conoscono ogni angolo, per anni da consigliere e assessore di maggioranza di centro destra, poi da capo di gabinetto nell'ultimo mandato (di centrosinistra) di Achille Variati, c'era Maurizio Franzina, capace politico, forse secondo solo al sindaco appena battuto alle amministrative del 10 giugno scorso nel suo fallito tentativo di clonarsi in Otello Dalla Rosa (si sa le copie sono sempre peggiori degli originali e questa, lo dicono i numeri, gli è venuta proprio male come e più amorfa di quella di Bulgarini).

E non è un caso che il "fine" Achille, così come allontanò dalla sua maggioranza del 2008-2013 il critico Giovanni Rolando, promuovendolo (ut amoveatur) alla presidenza di Ipab Vicenza, abbia prelevato dal centro destra proprio Franzina, l'unico altro consigliere che potesse dargli fastidio nella consiliatura 2013 - 2018 trasformandolo nel suo migliore e unico "ingegnere" politico.

A volte progettista lui stesso delle manovre di potere quando, come per palazzo Nievo, toccò a lui assoldare gli ex colleghi di area alla corte del poi presidente della provincia, altre cvolte Maurizio Franzina è stato capo cantiere attento e puntuale delle costruzioni politiche di Variati, come è avvenuto per il giravolta a suo vantaggio della maggiore associazione di soci truffati della BPVi, prima, con l'ambizioso ma inconcludente Luigi Ugone, acerrima nemica del sindaco ora pensionato, anche dalla Chiesa vicentina, ma poi "alleata" di Dalla Rosa nel confronto trabocchetto organizzato a scapito di Rucco all'Hotel Palladio.

Franzina meriterebbe, lo dico con sincera ammirazione, un futuro politico per l'esperienza maturata nel tempo con il tatto da alleato, quando è alleato, o con la fermezza da avversario, quando percorre strade diverse.

Tatto e fermezza che diventano stile dell'uomo che sa anche essere preveggente: per non dare adito a critiche e dubbi lui ha svuotato il suo uffico, alla Paolo Gentiloni, ben prima del 10 giugno (sul suo tavolo, guarda caso, c'era solo un dossier col mio libro "Vicenza. la città sbancata".... (la foto è stata scattaat da me che ero andato a salutarlo il 25 maggio scorso).

Altri sembrerebbe che abbiano svuotato le loro stanze solo oggi.
Presuntuosi o arroganti o, anche e peggio, imprudenti perchè è strano vedere qualcuno che fa uscire dalla sua ex sede assessorile furgonate di documenti in faldoni con etichette con i nomi di dossier tra i più importanti della giunta uscente: Tav, Zambon... Dove sono ora quei faldoni? In sedi private? Come crederci anche se le voci e i dubbi giù si susseguono? In magazzini comunali? Ma non dovrebbero poterli consultare i successori nei loro uffici appena insediatisi?

Ma questa, per ora, è un'altra storia, forse molto ma molto delicata per non dire di peggio, se ci sarà da scriverne di peggio in base a quanto farà chi di dovere (il nuovo sindaco Francesco Rucco, i dirigenti del comune, la magistratura?) per conoscere la destinazione e il perchè del trasferimento di quei delicati documenti.

Per ora e nell'attesa di essere tranquillizzati fermiamoci ad onorare la scrivania di Maurizio Franzina, svuotata per tempo forse anche perché era senza misteri o, di sicuro, perchè la sua intelligenza mai gli avrebbe fatto archiviare lì le cose solo a lui note...

Se non ci fosse stato a Vicenza in quest'epoca, appena finita (si spera), un Variati, forse oggi celebreremmo un Franzina, magari neanche perdente perchè un politico come lui, che non ama esibirsi e specchiarsi, saprebbe uscire di scena senza perdere... la faccia cercado altrove, anche tra i suoi ex elettori cattolici, i responsabili di un fallimento di dieci anni di sua e solo sua amministrazione.


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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