Olocausto, il giorno dopo
Lunedi 28 Gennaio 2013 alle 16:01 | 1 commenti
Riceviamo da Italo Francesco Baldo e pubblichiamo
Un intervento successivo per non essere sempre nel giorno giusto, dove l'occasione fa spesso parlare i retori e i politicamente corretti. A tutti coloro che son caduti vittime delle ideologie politiche. Ieri anche a Vicenza si è ricordato l'olocausto dgli Ebrei, e insieme a loro, molto meno tanti altri olocausti del secolo civile.
Poche parole sempre per olocausti negati, quello degli Armeni, quello dei Kmers e soprattutto silenzio totale, perché è scorretto parlarne, dei Gulag, istituiti da Lenin fin dal 1918 e che hanno continutato ad esistere almeno fino al 1998 in Corea del Nord, ma si pensa che ce ne siano ancora e non solo in Corea del Nord, in Cina e forse anche a Cuba. In Italia sono più intellettuali, danno l'ostracismo a chi non in linea, basti pensare allo storico Renzo de Felice, ma anche al filosofo Massimo Cacciari, che si candidò contro il volere del partito e si agisce soprattutto con la damnatio memoriae, come è il caso delle Foibe titine, di cui non si parla quasi mai nemmeno nelle scuole dove ben ideologizzati docenti, evitano di parlarne e Dirigenti e sotto dirigenti compiacenti, fanno di tutto per attuare il silenzio. Di fronte a tutto ciò, è bene tenere viva la memoria e nello stesso tempo aprire ad una vera speranza, che non è il frutto delle ideologie passate e speriamo non venture e nemmeno degli intellettuali sempre pronti al servizio di sant'oro, ma di un fine e di un modo che è intriso nella stessa umanità e di cui bisogna sempre più diventare consapevoli.
Italo Francesco Baldo
Il secolo civile: fra olocausto e gulag
Ha ancora la terra il sapore amaro
Se hanno seminato odio
Intriso di sangue,
Tra i campi il dolore
Tracimato da milioni di uomini
Avanza utile per il potere,
Là dove la vita è solo numero
Legato ad un'idea troppo umana,
Era infelice quella che vide
In ogni momento
Ridotta in fumo l'anima,
Negato perfino il cielo.
Olocausto
Ha ancora la terra il sapore amaro
Intriso di sangue,
Tracimato da milioni di uomini
Là dove la vita è solo numero.
Era infelice quella che vide
Ridotta in fumo l'anima,
Gulag
Se hanno seminato odio
Tra i campi il dolore
Avanza utile per il potere,
Legato ad un'idea troppo umana,
In ogni momento
Negato perfino il cielo.
( da Enigmi e Soluzioni)
Nel giorno dell'Olocausto
L'unica voce possibile
nel freddo di tutti questi cuori
che possa dire nel silenzio
quello che si può dire
è l'Amore.
In occasione della presentazione del volume Vorrei parlare con te, poeti dell'Ucai Padova il 27 gennaio 2009
Italo Francesco Baldo
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