Ogm,Manzato: rinvio esame, nuovi indirizzi UE
Mercoledi 8 Settembre 2010 alle 22:32 | 0 commenti
Franco Manzato, Regione Veneto - "Era francamente doveroso rinviare la discussione sulle linee guida per la coesistenza tra colture ogm e colture convenzionali e biologiche. E' infatti ogettivamente necessario approfondire la questione alla luce dei nuovi orientamenti della Commissione Europea, che ha annunciato un cambiamento dello scenario di riferimento".
"Adottare ora le linee guida potrebbe voler dire fissare un precedente rispetto a norme che sappiamo saranno diverse". Lo ha affermato l'assessore all'agricoltura del Veneto Franco Manzato, commentando la decisione di posticipare al 30 novembre prossimo la discussione sulle linee guida per la coesistenza, annunciata dal coordinatore degli assessori regionali all'agricoltura Dario Stefà no al termine della riunione in preparazione della preannunciata commissione politiche agricole, organismo della conferenza Stato - Regioni che istruisce le materie agricole.
"Per chi non ci avesse fatto caso, la Commissione Europea nel luglio scorso ha espresso l'orientamento di dare facoltà agli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di ogm sul loro territorio o intere parti di esso, consentendo anche di stabilire un limite di inquinamento inferiore a quello finora stabilito dello 0,9 per cento. Per gli Stati comunitari e l'Italia, dunque, oggi il problema non sembra più quello di definire tout court regole di coesistenza tra i diversi tipi di coltura, ma appunto se consentire o no le coltivazioni transgeniche. La coesistenza non sarà più un fatto obbligato, ma una opzione".
"Proprio alla luce di questo ripensamento europeo, che tiene conto delle esigenze economiche dell'agricoltura del territorio ogm free - ha concluso Manzato - come Veneto ribadiamo l'incompatibilità tra la nostra agricoltura tipica e di qualità con le coltivazioni geneticamente modificate. E per dare peso a questa scelta ribadisco che è mia intenzione proporre di inserire anche nello Statuto regionale l'esigenza di vietare le coltivazioni ogm per tutelare la tipicità dei prodotti locali e la salvaguardia dell'identità regionale".
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