Ogm, Bizzotto: Europa piegata al volere delle lobby
Sabato 15 Febbraio 2014 alle 18:22 | 0 commenti
On. Mara Bizzotto, LN - "Dopo la sovranità economica e monetaria, il nostro Paese rischia di dire addio anche alla sovranità alimentare. Il via libera da parte dell'UE alla coltivazione del mais Ogm della Pioneer consentirà di fatto a Bruxelles di poterci dire cosa coltivare e cosa mangiare a casa nostra. Grazie all'autorizzazione dell'Europa, infatti, anche in Italia e in Veneto potremmo presto vedere nei nostri campi coltivazioni di questo mais transgenico".
Con queste parole l'europarlamentare e vicesegretaria veneta della Lega Nord, Mara Bizzotto, commenta l'ormai imminente via libera della Commissione UE alla coltivazione del mais transgenico «TC 1507», prodotto dalla multinazionale americana Pioneer, all'interno dei confini europei.
"La cosa più assurda è che questo accade nonostante il voto contrario del Parlamento Europeo e con oltre la metà dei 28 Stati Membri contrari agli Ogm - spiega l'eurodeputata Bizzotto - Non essendo stata raggiunta una maggioranza qualificata in sede di Consiglio UE, né contro né a favore della coltivazione di questo mais transgenico, la Commissione UE sarà obbligata ad autorizzare il Pioneer 1507, in forza di una sentenza della Corte di giustizia UE che imponeva tassativamente a Bruxelles una decisione entro il 12 Febbraio 2014".
Secondo i dettami della Corte, infatti, se gli Stati non sono capaci di trovare un accordo e votarlo con una maggioranza qualificata, deve essere la Commissione UE a seguire le indicazioni dell’Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, e dare quindi il via libera alla coltivazione del Pioneer 1507.
"Ci troviamo di fronte a una situazione paradossale: nonostante il Parlamento Europeo e molti Governi nazionali si siano espressi contro l'Ogm della Pioneer, la Commissione UE è costretta ad assecondare la Corte di Giustizia europea e la multinazionale americana, a dispetto del volere dei cittadini" - osserva la Bizzotto.
Il fronte del No agli Ogm, guidato da Italia e Francia, si è scontrato soprattutto con Paesi come Gran Bretagna e Spagna, favorevoli all'introduzione del mais transgenico. Ma a fare la differenza sono state le astensioni di Germania, Repubblica Ceca, Portogallo e Olanda, che hanno di fatto impedito il formarsi di una maggioranza qualificata e hanno quindi favorito il via libera al mais geneticamente modificato.
"Questa non decisione da parte dei tedeschi - aggiunge l'on. Bizzotto - dimostra ancora una volta come Berlino sia capace di tenere in scacco l'Europa, come e quando vuole".
In Europa la coltivazione degli organismi geneticamente modificati è regolata da una Direttiva del 2001 molto chiara: un prodotto Ogm approvato da Bruxelles è autorizzato automaticamente in tutta Europa, senza bisogno di ulteriori permessi da parte dei governi nazionali.
"Bisogna al più presto modificare quest'assurda Direttiva per ridare sovranità agli Stati membri in materia agricola e alimentare: per questo è necessario riprendere in mano la proposta della Commissione UE del 2010 che lasciava ad ogni Paese la libertà di autorizzare o meno la coltivazione di un ogm all'interno dei propri confini - conclude Mara Bizzotto - Questo dovrà essere uno dei punti qualificanti dell'agenda del Governo italiano quando, dal prossimo primo luglio, assumerà la presidenza del semestre europeo: soltanto in questo modo sarà possibile impedire la coltivazione di mais transgenico nei nostri campi e saremo liberi di decidere cosa coltivare e cosa mangiare a casa nostra".Accedi per inserire un commento
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