Jobs Act, Filctem Cgil di Vicenza in lotta: "agevola le imprese, non i lavoratori"
Mercoledi 15 Ottobre 2014 alle 20:43 | 0 commenti
La categoria dei chimici, tessili, energia e gomma plastica (Filctem) del sindacato Cgil di Vicenza, lancia un appello, in diffusione in tutti i luoghi di lavoro e già sottoscritto anche da altre sigle sindacali oltre che da una cinquantina delle Rsu di aziende come Imp, Salvagnini, Fis, Mecc Alte, Zach System, insieme a una decina di delegati sindacali di alcune aziende del comprensorio tra cui Fis, Imp, Filivivi, contro la riforma proposta dal Governo e le novità del Jobs Act.
Venerdì 17 ottobre con ritrovo alla rotatoria del 'Cavallo' ad Alte, ci saranno iniziative tra le ore 8 e le 10, a cui sarà presente anche la Filctem e alle 10.30, avrà inizio un presidio davanti alla Prefettura di Vicenza. Le iniziative vanno ad aggiungersi alle assemblee che in questo periodo si stanno svolgendo nei luoghi di lavoro.
Di seguito le dichiarazioni espresse questa mattina alla sede di Alte di Montecchio Maggiore nell’incontro con Emilio Miceli, segretario nazionale della categoria dei chimici, tessili, energia e gomma plastica (Filctem) della Cgil e Verena Reccardini, segretaria della Filctem provinciale.
(nella foto il gruppo dei presenti)
“Se le indiscrezioni sulla Legge di stabilità saranno confermate, il prossimo anno verranno ridotte le tasse alle imprese ma non ci sarà alcuna manovra per dare sollievo alle persone. È evidente che ormai tra Confindustria e Renzi c'è un legame inscindibile. Il Jobs Act nasce nelle stanze di Confindustria e rispecchia le sue richieste contrattuali. Ci chiedono la regolazione del controllo a distanza, demansionamenti spinti, ma per noi queste non sono novità . Immaginano che oggi vadano rimesse in piedi tutte le condizioni di agevolazione verso le imprese e che l'Italia che dovrà uscire da questa fase vedrà chi è ricco più ricco e chi è povero più povero. Ecco, dunque, che la manifestazione del 25 ottobre a Roma sarà contro il Jobs Act e, temiamo, anche contro quello che sarà contenuto nella Legge di stabilità â€.
“Stiamo assistendo all'accentuarsi di un attacco frontale alla parte sana del Paese: i lavoratori dipendenti, che da sempre pagano le tasse e sono il primo contribuente di questo Paese – spiegano i rappresentanti –. La riforma andrà ad incidere negativamente sullo svolgimento delle attività lavorative e condizionerà in maniera deleteria la qualità di vita del lavoratore stesso. Demansionamento, articolo 18, monitoraggio tramite videosorveglianza sono solo alcuni dei provvedimenti che rischiano di far scomparire quei diritti acquisiti negli anni e che fino ad ora hanno difeso la dignità dei lavoratoriâ€.
“Noi non siamo dei privilegiati, non siamo il problema di questo Paese – incalzano le Rsu –. L'economia è bloccata dalle basse retribuzioni, dalla malavita organizzata, dall'illegalità e dalla burocraziaâ€.
 “La mobilitazione sta crescendo in tutto il Paese – assicura Miceli –. Il consenso sta aumentando, mentre quello del Governo sta decrescendo. Irrita la mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratoriâ€.
“Si chiede a questi ultimi massima flessibilità e disponibilità , a prescindere dal necessario equilibrio fra lavoro e vita familiare, e al contempo una riduzione economica. La crisi sta portandoci a richieste fortissime di bloccare gli aumenti anche dei contratti nazionali – aggiunge in conclusione la segretaria provinciale della Filctem, Reccardini –. Da un lato, dunque, il lavoratore si ritrova più fragile, dall'altro può venir meno la tutela che è data dal contratto nazionale tipico dell'Italia, che non va buttato perché ha permesso alle aziende di crescere. Se la ricetta è 'occupazione', ma non andiamo a vedere di che tipo è, rischiamo di trovarci con un aumento della povertà â€.
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