Obrietan, la Destra, sulle foibe: chi vince le guerre nasconde le verità storiche
Lunedi 25 Febbraio 2013 alle 17:02 | 0 commenti
Mimmo Obrietan, segretario provinciale La Destra - Le "foibe" rappresentano un momento oscuro, poco conosciuto e difficile della nostra storia, un fantasma che ricompare periodicamente, per cui chi non conosce i fatti per esperienza diretta dovrebbe tacere! Almeno per il rispetto che si deve a coloro i quali sono stati trucidati -da una parte o dall'altra per mano di chi, per aver seguito un istinto "bestiale", non può essere considerato un essere umano.Â
Fornire fatti e numeri riportati sulle varie e diverse pubblicazioni, dovute in parte al tentativo degli ex "comunisti" e dei "neo comunisti" di eludere la verità storica, significa spesso cercare e trovare ciò che conviene per sostenere la propria misera tesi ed è quello che, purtroppo, leggiamo in questi giorni.Â
Ma la verità , qual è? Perché non aver ascoltato -per decenni-i lamenti e le richieste di giustizia, che venivano dai 350.000 "esuli" istriani, dalmati, giuliani e fiumani, italiani 2 volte (per nascita e per libera scelta), che erano la vera ed unica testimonianza che vale? Potevano essere solo 500 gli "infoibati", come sostiene qualche "costruttore" di malafede, quando le migliaia di testimonianze ed i reperti ritrovati garantiscono che furono più di 10.000? Come negare che il partigiano comunista Tito (cui qualche italiano in malafede regala la patente di "liberatore") ha pianificato il "terrore" e la "pulizia etnica" (successivamente usata anche nel 1991 dai suoi successori) contro le popolazioni italiane, accusati di essere fascisti, ma che lo erano come gli altri 40 milioni di italiani che allora abitavano la nostra Italia. Nelle foibe sono stati trovati i corpi di combattenti fascisti, partigiani (anche partigiani italiani non di sinistra), ma soprattutto uomini, donne, bambini, preti, assassinati per odio politico, ma anche per poter entrare in possesso dei loro beni materiali e delle proprietà più in generale.Â
Questa è la causa-effetto, che ha scatenato la "caccia all'italiano". Tutto il resto sono menzogne, putridume, realtà corrotte per favorire ideologie scomparse da tempo nella fognatura, tentativi di nascondere la "verità ". Si nega persino la storia, che spesso, purtroppo, viene scritta solo da chi le guerre le vince. Da quando nel 2004 -finalmente-il Governo di centro destra ha deciso di riconoscere i drammi delle "foibe", "dell'esodo" degli italiani d'Istria, Dalmazia, Venezia Giulia e Fiume, per decenni nascosti per convenienza politica, con l'istituzione della "Giornata del Ricordo" -ogni 10 febbraio-la propaganda della sinistra becera fatta di odio viscerale esce allo scoperto e, con le sue iniziative di "controinformazione" strumentale e faziosa, riesce solo a dimostrare la identicità delle radici di sistema e culturali del comunismo, maledizione del XX° secolo, che pensavamo superata, sotterrata.
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