Nutrie, Coldiretti Vicenza: Regione stabilisca criterio omogeneo per risolvere problema
Sabato 25 Aprile 2015 alle 18:12 | 0 commenti
La presa di posizione di Coldiretti Vicenza sulla proliferazione delle nutrie
“I danni determinati dalle nutrie sono evidenti e derivano dalla loro stessa natura di animali roditori ed abituati a vivere in gallerie sotterranee nelle immediate vicinanze dei corsi d’acqua. Coldiretti rispetta e tutela il territorio ed i suoi animali, ma di fronte alla proliferazione incontrollata di questi animali, pericolosi non solo per l’agricoltura, ma anche per i danni che determinano all’ambiente, occorre che la Regione assuma una decisione che consenta ai territori di agire in modo coordinatoâ€.
Parole chiare, con le quali il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, interviene sull’irrisolta questione delle nutrie, che si trascina ormai da qualche anno. Cittadini ed istituzioni devono rendersi conto dei danni che questi animali provocano e del grande pericolo che si corre in occasione di piene di fiumi, col rischio sempre più elevato di rottura degli argini. Tanto più che, recentemente, il legislatore ha inserito le nutrie tra le specie dannose e da eradicare. “Un pericolo non remoto – sottolinea il presidente Martino Cerantola – ma divenuto, specie negli ultimi anni, una certezza. Ognuno deve assumersi una parte di responsabilità quando, con un comportamento garantista nei confronti di animali importati tempo fa nel nostro territorio, per finalità meramente economiche, finisce per favorirne la diffusione a danno dell’intera collettività â€. Concetti supportati anche dal presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise, che aggiunge: “sopprimere questi animali è l’unica alternativa sensata se vogliamo salvare il nostro territorio e non rendere vano il lavoro di manutenzione che i consorzi di bonifica tentano di portare avanti. Ci rendiamo conto che si tratta di una misura estrema, ma deriva dal fatto che in passato nessuno ha pensato a limitare la diffusione di questo animale che, oltre a provocare danni agli argini, nel medio-lungo termine darà luogo ad un aumento spaventoso della spesa di ricostruzione degli argini, diventati fragili a seguito delle gallerie scavate nel sottosuolo dai roditoriâ€. Recentemente è stato istituito in Prefettura una tavolo di lavoro alla presenza dei Consorzi di bonifica, Corpo forestale dello Stato, Questura, Ulss e Provincia per risolvere la questione nutrie. L’azione di alcuni sindaci del territorio, che hanno autorizzato cacciatori o agricoltori ad uccidere le nutrie, dunque, altro non è che un tentativo dato dall’esasperazione per porre fine ad un problema che le istituzioni non hanno ancora seriamente affrontato. “La Regione ci dia indicazioni di comportamento chiare ed uniformi per tutte le province venete – conclude il presidente Parise – così da evitare modalità diverse a seconda dei confini geografici. La soluzione ad oggi più semplice appare l’abbattimento sul posto, ma siamo aperti ad un confronto, purché i tempi siano ragionevolmente breviâ€.
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