Nuovo statuto comunale, voto in aula in vista
Giovedi 29 Novembre 2012 alle 17:50 | 0 commenti
Il giorno 3 dicembre la commissione speciale per la redazione del nuovo statuto comunale si riunirà per una delle ultime sedute prima che la discussione approdi in sala Bernarda. L'avviso redatto dal presidente della commssione Gerardo Meridio del Pdl è stato affisso ieri sulle bacheche di palazzo Trissino. Mentre il dibattito si annuncia all'insegna delle polemiche.
Ma come mai? Dopo le prime avvisaglie di inizio anno la giunta e in particolare il sindaco Achille Variati avevano operato una forte apertura nei confronti di quei cittadini e di quei gruppi associati, a partire da Più Democrazia, affinché il nuovo statuto comunale compendiasse tre tipi di referendum: consultivo, abrogativo e propositivo. Ma non solo, l'apertura consisteva soprattutto sul livello delle soglie di ammissibilità dei quesiti: nullo o basso. Una circostanza pensata per facilitare lo svolgimento delle consultazioni e di riflesso un approccio più improntato alla democrazia diretta e meno saldamente agganciato ai dettami della democrazia rappresentativa.
Durante il passare di mesi le formazioni più vicine al sindaco (Vicenza Capoluogo e Lista Variati), pur con parecchi distinguo avevano mantenuto tale approccio. Diversamente dal Pd che invece aveva lamentato forti contrarietà . Ne era nata una polemica dialettica tra Più Democrazia (spalleggiata dal M5S di Vicenza) da una parte e parecchi ambienti del Pd dall'altra. Quando poi di recente anche Vicenza Capoluogo e la lista civica del sindaco «hanno tirato il freno a mano» il dialogo che comunque era rimasto fitto si è raffreddato. Eugenio Berti, una delle punte di diamante del comitato, stamani si diceva «molto deluso» anche in ragione del fatto che mentre il «Pd loda la partecipazione democratica alla kermesse delle primarie, lo stesso partito a Vicenza decide che la partecipazione responsabile fatta anche con un quorum zero o assai basso non può essere compendiata dallo statuto». Tra i motivi che più avrebbero messo in allarme i gruppi di maggioranza (le opposizioni di centrodestra non hanno pressoché partecipato al dibattito) c'è la eventualità che venga sottoposta a quesito abrogativo la materia urbanistica. Un ambito attorno al quale ruotano «potenti interessi contrapposti» che da decenni in città sono oggetto di duri scontri tra pezzi della società civile ed istituzioni municipali (nel riquadro una delle ultime assemblee pubbliche dedicate allo statuto comunale - Chiostri di Santa Corona).
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