Nuove sanzioni per i "furbi" dei parcheggi, ma è tutto in ordine?
Lunedi 18 Maggio 2015 alle 13:26 | 1 commenti
Da oggi hanno inizio le nuove regole concordate dal Comune di Vicenza e dall’AIM per contrastare quelli che Variati chiama i “furbetti†dei parcheggi. Le norme prevedono una penale fissa (non più frazionabile) che varia di poco in tre macro aree (Zona A, quella più centrale, Zona B e Zona C si riferiscono a zone via via più periferiche).
Si tratta di un costo aggiuntivo che varia dai 15 ai 25 euro. Considerando che la sanzione ordinaria per la sosta su strisce blu senza biglietto è di 41 euro (come previsto dal Codice stradale) mentre quella per sosta con biglietto scaduto è di 25 euro, aggiungere la penale significa portare la contravvenzione a una cifra che si aggira tra i 40 e i 70 euro. L’amministrazione comunale, inoltre, prevede che la polizia locale, che svolge il servizio di pattuglia insieme ai “berretti gialliâ€, non potendo per legge applicare la penale, segnalerà gli automobilisti multati direttamente all’Aim, per assicurarsi che l'azienda recuperi il dovuto secondo le nuove normative.
Un significativo aumento delle cifre da multare, quindi, e un escamotage per aggirare gli impedimenti previsti dalla legge attuale, facendo così cassa e permettendo l’assunzione di nuovi ausiliari.
Ma è davvero una procedura regolare? Il portavoce della Federconsumatori Luigi Guiotto esprime le sue perplessità : “Siamo ancora cauti su quanto appena legiferato, per avere un riscontro effettivo bisognerebbe che prima qualcuno tentasse il ricorso e che, a conclusione dell’iter, la Cassazione emettesse una sentenza che costituirebbe un precedente. Solo in quel caso avremmo chiarito una situazione, quella della legislazione sulle strisce blu, spesso ambiguaâ€.
Un ricorso però, all’utente, costa all’incirca 70 euro, tanto quanto (e a volte anche di più) la contravvenzione ricevuta. È anche necessario farla in tempi ristretti: o si opta per il giudice di pace, ma solo se la multa non è stata notificata da più di 30 giorni, oppure attraverso il prefetto entro 60 giorni. Spesso e volentieri (o per meglio dire quasi sempre) il gioco non vale la candela e questo tipo di ricorsi non viene neanche richiesto. Intanto però, fino a eventuali chiarimenti, il Comune e l’Aim vanno avanti e riceveranno i proventi delle multe (che una volta pagate non possono più, per legge, essere rimborsate).
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