Nucleare, la Cassazione decide oggi sul referendum
Mercoledi 1 Giugno 2011 alle 00:42 | 0 commenti
Maurizio Minnucci, Rassegna.it - Attesa per l'udienza della Suprema Corte sul destino del quesito popolare. Presidio a Roma, veglia a Venezia. L'avvocato Gianluigi Pellegrino, incaricato dal Pd di curare l'istanza di conferma: "Il quesito non salterÃ
Parola alla Cassazione. Mercoledì 1 giugno si decide il destino del referendum sul nucleare, in bilico dopo la conversione del decreto omnibus con le nuove norme sulla produzione di energia. Nient'altro che un trucchetto, affermano le opposizioni e i comitati promotori, secondo cui in realtà l'esecutivo teme il quesito sul legittimo impedimento.
La Suprema Corte può intraprendere tre strade: cancellare definitivamente il quesito sul nucleare; farlo svolgere regolarmente, perché non coinvolto dalla nuova legge; stabilire che il testo vada semplicemente riformulato e quindi sottoporlo alla consultazione popolare.
"Attendiamo con rispetto e con serenità la decisione, ma è pacifico che il governo non vuole abbandonare il nucleare. Anzi, si vede con chiarezza la sua volontà di proseguire su quella strada. Il referendum, però, chiede con altrettanta chiarezza di abbandonare l'atomo". Così l'avvocato Gianluigi Pellegrino, incaricato dal Partito democratico di presentare la memoria con l'istanza di conferma. "La fisiologia costituzionale - osserva il legale interpellato da rassegna.it - vuole che il referendum si faccia perché è stato ammesso, la Consulta è chiara. Se c'è una legge che fa venire meno i requisiti, il referendum non si fa più. Per paradosso, anche se fosse approvata la sera stessa del voto, e lì si porrebbe il problema se aprire o meno le urne. Ma non è questo il caso".
Il punto centrale è che la Consulta ha ammesso un quesito che esclude categoricamente la possibilità di costruire le centrali, mentre il decreto omnibus (che lo farebbe saltare) contiene alcune norme che lasciano la porta spalancata. "A tutto ciò - prosegue Pellegrino - si aggiunga che con il dl omnibus il governo ha di fatto riesumato la vecchia disciplina sulle centrali, quella del 1975. Una norma finora norma mai attuata, ma tornata in vigore dopo che era stata abrogata dalla legge del 2010, quella oggetto del quesito popolare. Ecco, quella vecchia legge del '75 disciplina addirittura la localizzazione delle centrali. E se il referendum dovesse saltare - conclude l'avvocato - il nuovo quadro normativo metterebbe il presidente del Consiglio in grado di decidere subito, anche domani stesso, di realizzare un piano energetico usando le fonti che ritiene opportune, attraverso un semplice atto amministrativo come un dpcm".
Se dovesse arrivare dare il via libera della Cassazione, resterebbe comunque l'incognita del quorum. Lo sottolinea il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: "Ci siamo messi al lavoro e faremo il nostro dovere fino in fondo. Siamo impegnatissimi per raggiungere il quorum e perché si voti", ha detto, definendo "un tentativo di scippo" la norma del dl omnibus. Dello stesso avviso Antonio Di Pietro (Idv) sul suo blog: "Il referendum deve assolutamente svolgersi nonostante i trucchetti di questo governo". E così il leader di Sel, Nichi Vendola, il quale sottolinea che "il voto intanto c'è" e invita tutti ad andare alle urne, "perché l'antiberlusconismo serio è quello che si costruisce rimettendo al centro un'idea di bene comune". La posizione della Cgil è illustrata dal segretario confederale Fabrizio Solari ai microfoni di RadioArticolo1: "Ci auguriamo che la sentenza non cancelli il quesito referendario sul nucleare. Le iniziative del governo tese ad aggirare la consultazione su questo tema ledono i diritti dei cittadini, è un vero e proprio problema di democrazia. La Costituzione non ammette furbizie, quello del governo è un diversivo per collocare in un momento più favorevole rispetto all’attuale queste decisioni".
In attesa della decisione si muovono i Verdi, in presidio permanente davanti al Palazzo di giustizia della Corte di Cassazione in piazza Cavour, a Roma. Proteste anche a Venezia: il comitato "Vota Sì per fermare il nucleare" organizza una veglia "di buon auspicio" in piazza San Marco. Gli attivisti si sistemeranno nella famosa piazza, tra i turisti, con tanto di tende e candele per passare la notte "con l'augurio che arrivi uno stop ai trucchetti per togliere agli italiani il diritto di parola e la libertà di scegliere sulla propria sicurezza e il proprio futuro".
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