Notizie drammatiche. E una terribile: parte seconda
Domenica 19 Agosto 2012 alle 19:14 | 0 commenti

Qualche giorno fa avevo spedito alcune considerazioni che contenevano una notizia terribile. Un operaio disoccupato si era dato fuoco davanti a Montecitorio. Adesso arriva la notizia che Angelo di Carlo, 54 anni, è morto per le ustioni riportate. Otto giorni di agonia nell'indifferenza e nel silenzio della "grande informazione". E' giusto sapere che nel nostro paese queste cose succedono. Che si muore perché il lavoro è insicuro, perché non è più un diritto, perché, senza lavoro, viene cancellata la speranza di un futuro degno di essere vissuto.
E' giusto sapere che esiste un sistema profondamente ingiusto che considera le persone alla stregua di numeri. Un sistema che uccide. Angelo di Carlo non è un numero di una statistica qualsiasi. Angelo di Carlo era una persona in carne ed ossa, con la sua vita (difficile come quella di ognuno), la sua intelligenza, le sue speranze negate.
Ricordiamolo a chi, come sostiene il presidente del consiglio Monti, ritiene che sia monotono avere un "posto fisso " e a chi, come il ministro Fornero, dichiara che il posto di lavoro non è un diritto. Ricordiamolo a chi si gira dall'altra parte: in Italia si muore perché non esiste più il diritto al lavoro.
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