Il parere contro attacchi a bandiera dell'acqua: si scrive acqua e si legge democrazia
Lunedi 23 Maggio 2011 alle 22:44 | 0 commenti
Acqua Bene Comune - Allego una nota legale predisposta da Pietro Adami (Giuristi Democratici) in merito al divieto di esposizione delle bandiere dell'acqua. Tale documento prende in considerazione la compressione di un diritto democratico così rilevante come quello della libertà di manifestazione del pensiero sancito dall'art. 21 della Costituzione e la sentenza n. 161 del 1995 della Corte costituzionale.
Inoltre tra le altre cose vi si specifica la differenza tra luogo pubblico e esposto al pubblico. Ritengo possa essere utilizzato in caso di contestazione da parte dei vigili urbani, fino ad un'eventuale impugnazione di un verbale. In sostanza uno strumento che consente di rispondere agli attacchi di questi giorni alla nostra campagna "una bandiera ad ogni balcone". Facciamolo girare nelle liste territoriali, diffondiamolo!
Paolo
ÂValerio Balzametti, acquabenecomune - In questi ultimi giorni stiamo assistendo ad un querelle sulle bandiere del movimento per l'acqua per il referendum del 12 e 13 Giugno. Solerti Consiglieri comunali di alcuni Comuni sparsi per l'Italia si sono attivati per far rimuovere le bandiere che sventolano dai balconi di singoli cittadini. Il tutto rispolverando una vecchia legge del 1956 per la quale si rischia anche una salata multa.
Ad oggi i referendum sono stati boicottati in tanti modi, oscurati e lasciati passare sotto silenzio. Questo trattamento ha colpito in modo particolare i due referendum sull'acqua. Poco spazio è stato dato a un movimento di cittadini e cittadine che, in tutta Italia, si è mobilitato ed ha attivato un processo di partecipazione e consapevolezza. Sarà per questo, per la sua orizzontalità , per l'assenza di un unico leader da poter santificare, o per le questioni chiare e radicali ma i grandi media e  quasi tutti i partiti non sanno etichettare questo movimento né, tantomeno, come metterlo a tacere.
Perchè la nostra forza risiede nell'attivazione quotidiana di centinaia di persone che, come l'acqua, comunque passano e si muovono.
Quest'ultimo tentativo di mettere il silenziatore strapperebbe quasi un sorriso se non fosse grave nel suo tentativo di ridurre ulteriormente lo spazio di discussione pubblica e di espressione di pensiero.
Insomma, di fronte a chi vuole mettere a profitto anche l'acqua regalandola alle logiche del mercato, di fronte a forze che quotidianamente si fanno scudo della legalità per poi negare i diritti e le garanzie sociali nel nostro paese, di fronte a chi non ha più argomenti se non pensare di tapparci la bocca, ebbene il nostro può essere considerato un piccolo atto di disobbedienza civile che possiamo rivendicare con forza!
SI SCRIVE ACQUA E SI SVENTOLA DEMOCRAZIA!
Per la segreteria operativa
Valerio Balzametti
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