Nord Africa e paesi arabi: il grande tsunami politico e le prospettive future
Lunedi 11 Aprile 2011 alle 14:43 | 0 commenti
Confindustria Vicenza - Mercoledì 13 aprile a Palazzo Bonin Longare ne parlano tra gli altri Lucio Caracciolo, il presidente di "Assafrica & Mediterraneo" e il presidente della SACE.
Il mondo arabo è in fibrillazione. Le rivoluzioni egiziana e tunisina, la guerra di Libia e anche le tensioni nel Golfo Persico, stanno complicando l'uscita dalla grande crisi economica mondiale, sia del commercio mondiale che di quello italiano.
Quali i rischi effettivi e quali le prospettive di breve termine? Questi gli interrogativi che intende porre il convegno "Nord Africa e paesi arabi: il grande tsunami politico e le prospettive per le nostre imprese", che il Club degli Esportatori di Confindustria Vicenza organizza per mercoledì 13 aprile a Vicenza (ore 16, palazzo Bonin Longare).
Dopo l'apertura dei lavori da parte di Roberto Ditri, vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega all'internazionalizzazione, interverrà Camilla Cionini Visani, responsabile Ufficio Studi della SACE, che presenterà un quadro generale sugli scenari complessivi e sui rischi politici nell'area del Mediterraneo. Seguirà la tavola rotonda, con la partecipazione di Lucio Caracciolo, esperto di geopolitica e direttore della rivista LIMES, di Giovanni Castellaneta, ambasciatore e attuale presidente di SACE (società per l'assicurazione dei rischi commerciali e imprenditoriali nel mondo) e di Giovanni Ottati, presidente di Assafrica & Mediterraneo
Tra speranze di democratizzazione e paure di un effetto domino, il convegno si interrogherà sulle strategie di internazionalizzazione che tante imprese hanno sviluppato sui mercati nordafricani e sui pericoli che a infiammarsi ulteriormente siano i prezzi del petrolio e delle materie prime.
"Assistiamo a uno scenario di cambiamento per molti versi storico e inimmaginabile fino a pochi mesi fa - osserva Ditri -, che sta avvenendo attraverso turbolenze velocemente propagatesi con problemi sociali e politici di enorme portata, non ultima la questione dei profughi e dell'immigrazione, con i drammi umani che si stanno registrando e con tensioni anche a livello politico europeo. Questo quadro così instabile ha già pesantemente colpito le nostre aziende impegnate nell'area, ma minaccia di colpire tutta la nostra economia, proprio nel momento in cui si intravvedevano chiari segnali di uscita dalla crisi che ha colpito l'economia mondiale. E' un momento nel quale le nostre imprese non vanno lasciate sole, a partire proprio dai mercati del Mediterraneo".
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.