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Non si può vietare l'odio

Di Marco Milioni Mercoledi 21 Dicembre 2011 alle 16:14 | 0 commenti

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«I siti web che pubblicano liste xenofobe e razziste non possono essere bloccati... Ma non c'è nulla da fare. Perchè, spiegano al Viminale, servirebbe una nuova legge» che usi procedure di censura simili a quelle previste per chi visita siti pedo-porno. Così scrive Fiorenza Sarzanini, bravissima cronista di giudiziaria, sul Corsera di mercoledì 21 dicembre a pagina 24, quando le eco dei fatti di Firenze sono ancora forti, citando il pensiero di una o più fonti del Viminale.

Le quali però chiedono l'anonimato, evidentemente perché capiscono sotto sotto che, per quanto possa esser mossa da sentimenti sinceri, la richiesta di accostare le procedure previste per i reati di pedofilia a quelle dei reati di opinione è inaccettabile sul piano sia etico sia giuridico. Si può chiedere di censurare per legge un sentimento, come di fatto è l'odio? Una innovazione normativa come quella che in qualche modo preconizza la Sarzanini, e quest'ultima potrebbe poi essere più chiara scrivendo a viso aperto un corsivo peraltro, si collocherebbe nel malnato solco di quei reati di opinione (vilipendi vari, diffamazioni, leggi Mancino) che in realtà sono l'incarnazione in salsa pseudo-democratica dello stato etico di matrice idealista, delle sue sovrastrutture e delle classi dominanti che lo usano a mo' di strumento. Paradossalmente la democrazia è tale solo se annovera intrinsecamente la possibilità del suo dissolvimento. Per vero la democrazia e con essa l'assolutismo democratico, per quello che si rivela nel concreto, non è che la cornice più o meno formale di un quadro ben più soverchiante: l'attuale sistema economico. In realtà tutto il clamore seguito ai tremendi fatti di Firenze e Torino in parte è mosso da sentimenti sinceri. Ma in parte è mosso dal timore di chi vede in quei gesti criminali ed esecrabili la possibilità che qualcuno comunque cominci a mettere in discussione prima la cornice e poi il quadro. Massimo Fini più volte ha spiegato che l'antifascismo non è un fascismo di segno contrario. Mutatis mutandis questa elaborazione purtroppo ben descrive un bel pezzo dell'impianto normativo il quale in diversi ambiti non fa che riformulare alla grossa il vecchio delitto di lesa maestà: un chiaro esempio ne è il reato di vilipendio al capo dello stato, quello di vilipendio della bandiera, la diffamazione, l'ingiuria e via via continuando su un terreno nel quale anche la Corte costituzionale con la sentenza numero 20 del '74 (era il caso del processo Pavanello davanti al tribunale di Venezia) è inciampata affermando in soldoni che il bene del prestigio delle istituzioni, ivi incluse le forze armate, non solo merita tutela, ma ha pure un rilievo costituzionale. Ora se di lesa maestà si tratta, ovviamente non si sta parlando di quella più o meno feroce del nobile medievale, ma di quella felpata e pezzente del dio mercato. In questa circostanza la reazione subitanea dei soloni della democrazia appare bugiarda e ridicola. Ma pretendere di normare idee e sentimenti, prima che leviatanamente abnorme, è anzitutto un atto di suprema e cocciuta idiozia. A parole, opinioni ed idee non possono essere posti limiti. Mai. Anche se sono le più abbiette ed aberranti. Anche se si celebra l'odio, la violenza contro questo o quel popolo contro questa o quella razza, contro questa o quella religione.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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