Non è vero che si vende solo quando i clienti arrivano con le auto in centro storico
Sabato 17 Dicembre 2011 alle 00:55 | 0 commenti
Adriano Verlato, Vicenza Riformista - Su Il Corriere del Veneto di giorni fa, sono apparse alcune notizie sull'ecosostenibilità urbana che, per alcune città , sono buone, ma per altre, pessime. La comparazione avviene tra le sette città della nostra regione con un'ulteriore divisione in: città grandi (Venezia, Verona e Padova), città medie (Vicenza e Treviso) e città piccole (Belluno e Rovigo). La migliore, in senso assoluto e inaspettatamente, è risultata Venezia che si è addirittura piazzata al 1° posto nella graduatoria delle grandi città italiane.
Tale classifica tiene conto di vari indicatori tra i quali ci sono l'inquinamento atmosferico,l'entità delle aree verdi, il trattamento dei rifiuti, l'efficienza del trasporto pubblico, la quantità di piste ciclabili, il numero delle automobili circolanti e altri parametri.
Vediamo brevemente i dati riguardanti la nostra città . Come NO2 e Pm10 siamo la peggiore del Veneto. Per l'ozono (03), con Verona e Treviso, abbiamo i dati più preoccupanti. I consumi idrici ci vedono al secondo posto dopo Verona. Sulla raccolta differenziata (50,2%) siamo messi abbastanza bene; ho letto che c'è l'intenzione del Comune di aumentare sensibilmente questa percentuale. Anche il verde urbano ci vede dopo le tre grandi e, aggiungo io, con una nostra minore fruibilità per scarsa sorveglianza delle aree. Con le isole pedonali, assieme a Rovigo, siamo il fanalino di coda della regione.
E di queste ultime ore che la situazione è diventata critica. A dire il vero lo è da tempo, ma noi sappiamo bene che la criticità si sente, soprattutto, quando ne parlano i giornali e questo è quanto stanno facendo gli organi di stampa in tutta Italia. La pianura padana è praticamente il posto peggiore del Paese per la qualità dell'aria, ma questo sembra essere per i politici un problema come tanti altri. Così non é. L'inquinamento, in tutte le sue varianti, ha costi altissimi sia per la spesa sanitaria, sia per la salute di noi tutti, bimbi e anziani in primis. Davanti ad un problema di tale gravità , bisognerebbe avere il coraggio di fermare il traffico, servizi essenziali esclusi, in tutta la pianura padana, appunto, e non solo negli orari ridotti con cui lo si fa quando lo si fa. Certo , treni e ogni altro servizio pubblico andrebbero potenziati. Anche in sede comunale non mi sembra il problema sia trattato con la criticità che meriterebbe. Mi ha fatto specie sentire l'assessore all'ambiente dire, nei giorni scorsi che ,visto il numero esagerato di sforamenti dei limiti nella nostra città , si sarebbe dovuto pensare a qualche blocco del traffico. Ma come pensare a...
Si agisce immediatamente e, poi, ce ne fosse bisogno, si spiega ai cittadini quanto il problema sia grave. Contemporaneamente si chiede pure la loro collaborazione. Senza la buona volontà da parte di noi tutti i risultati sarebbero sempre parziali. Autobus, biciclette e, a piedi, in ogni occasione possibile anche quando non c'è un divieto specifico. Solo così sarà possibile attenuare il problema.
I dati, di cui all'inizio di queste note, sono abbastanza chiari su quale sia il livello di vivibilità della nostra città e, mi auguro, saranno uno sprone a far meglio in futuro. Basta parcheggi in centro storico, basta a tutte le operazioni che facilitano l'ingresso in città di veicoli di ogni tipo. E non è vero, lo dico ai commercianti, che si vende solo quando i clienti possono arrivare con la macchina in centro storico. Ci sono stati vari studi in altre città che smentiscono tale idea. E capitato a Roma e accade pure a Bolzano e Merano dove il pedonale non impedisce grandi affluenze per gli acquisti.
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