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NoMuos e NoDalmolin: lontani ma uniti contro le basi militari

Di Martina Lucchin Mercoledi 28 Agosto 2013 alle 21:53 | 0 commenti

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Niscemi e Vicenza sono situate ai poli opposti della penisola italiana. A separale ci sono circa mille chilometri che racchiudono dialetti, storie e costumi differenti. Un filo comune, invisibile e forte, unisce però queste due realtà: la lotta contro la militarizzazione della loro terra. La storia della base militare Dal Molin e del movimento che fin dagli albori della sua costruzione vi si è opposto è ormai nota. Quella del movimento che si batte per impedire la costruzione del sistema di telecomunicazioni satellitare della marina militare statunitense, detto Muos, che sorgerà a Niscemi è forse meno conosciuta.

 Gli attivisti NoMuos, Antonio Mazzeo e Fabio D’Alessandro, ne hanno ripercorso le tappe principali questa sera al Festiival NoDalMolin con tutta quella forza e convinzione che li porta a lottare contro un sistema di antenne che verrà realizzato all’interno di un’area naturale protetta, dove sarebbe quindi vietata qualsiasi costruzione, con pericoli per la salute e anche per la mobilità della regione (l’antenna potrebbe essere in grado di mandare in tilt tutto il traffico aereo della Sicilia). 

Il sistema di antenne che sorgerà nel paesino in provincia di Caltanissetta ha avuto il via libero definitivo qualche mese fa, quando il contenzioso tra il ministero della difesa italiano e la regione Sicilia si è concluso in tempi record per la giustizia italiana e con un colpo di scena inferto dal presidente della regione Rosario Crocetta. Dopo una campagna elettorale a suon di “no il Muos a Niscemi” il neo eletto presidente procede infatti alla revoca delle autorizzazioni per la costruzione dell’antenna che il suo predecessore Raffaele Lombardo – indagato per concorso esterno in associazione di tipo mafioso – aveva concesso. Si apre quindi un contenzioso tra lo Stato, che “inspiegabilmente” prende le parti degli americani, e la regione. Dopo che il Tar riconosce le ragioni dei NoMuos, lo Stato ricorre in appello. Ma anche il secondo grado di giudizio si esprime favorevolmente al movimento antimilitarista. A questo punto il presidente Crocetta concede agli americani le autorizzazioni a procedere e disconosce completamente il movimento a cui era stato accanto fino a poco prima, accusandolo di essere colluso con la mafia. 

Dopo questo volta gabbana del presidente Crocetta i NoMuos di certo non si arrendono e lo dicono chiaro e forte dal palco del festival vicentino. “Comunque vada  noi abbiamo già vinto - spiega Fabio D’Alessandro – è diventata una battaglia che ha attecchito in tutta la Sicilia dando vita a delle pratiche che ormai ci appartengono. Le mamma no Muos  non lottano più solo perché hanno paura per la salute dei loro figli ma si oppongono al militarismo nella loro terra.” 

Continua quindi la lotta dei siciliani e dei vicentini contro le basi militari in una crescente unione che si manifesta anche negli strumenti usati. Attraverso le cesoie infatti hanno iniziato - e non si fermeranno - a tagliare le reti delle installazioni militari: "confini reali e invalicabili" che non solo nel Veneto e in Sicilia i due movimenti non vorrebbero più vedere.

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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