Noi vogliamo un Campo Marzo vivibile, Condè. E noi non vogliamo un deserto, Variati
Venerdi 22 Ottobre 2010 alle 20:09 | 0 commenti
"Vogliamo anche noi un Campo Marzo vivibile" parola di Ousmane Condè, presidente dell'Unione Immigrati di Vicenza.
Presentata al sindaco Variati una serie di proposte che vedono i cittadini extracomunitari impegnati a fianco di quelli italiani nel creare un clima migliore nella grande area verde vicentina. Dopo un incontro con l'Unione al quale hanno partecipato anche gli assessori Giuliari e Dalla Pozza, il primo cittadino si è impegnato a far proprie le proposte attuando un protocollo d'intesa.
"Sono quasi tutte idee realizzabili - afferma Variati - Possiamo definirla un'operazione di educazione civica che ovviamente non sostituisce l'ordinanza appena lanciata. L'elemento repressivo rimane necessario, ma gli immigrati diventano protagonisti positivi, cittadini interessati esattamente come i vicentini. Daremo il via alle iniziative di collaborazione già domenica 31 ottobre: voglio bruciare i tempi. L'altra sera camminavo lungo viale Roma e a Campo Marzo non c'era anima viva: non vogliamo un deserto". Le proposte - elaborate dal Centro culturale islamico con il gruppo vicentino di Sinistra, ecologia e libertà e illustrate dalla mediatrice culturale dell'Unione Immigrati Saloua Ghribi - sembrano tutte attuabili a parte quella di un percorso di piante esotiche (il verde è protetto dalla Sovrintendenza). "Anche per noi immigrati il tema della sicurezza è fonte di preoccupazione - spiega la mediatrice - Le nostre mamme vogliono far giocare i bambini in luoghi sicuri; anche noi ci preoccupiamo se i nostri ragazzi attraversano zone a rischio per andare a scuola; anche noi abbiamo a cuore l'immagine della città che ci ospita. Per questo vogliamo collaborare attivamente alla rivitalizzazione del parco". Ecco le proposte: attività pomeridiane per bambini e famiglie organizzate insieme da associazioni italiane e straniere; turni di "vigilanza" dell'area con mediatori culturali e rappresentanti delle comunità straniere impegnati a contattare personalmente i frequentatori del parco, spiegando anche nella lingua madre i comportamenti da tenere e le ordinanze da rispettare; volantini multilingue che sintetizzino regole e divieti e altro ancora.
"A Campo Marzo - aggiunge Condè - i problemi ci sono ed anche noi che viviamo qui dobbiamo contribuire a risolverli attraverso il dialogo. Siamo convinti che sia fondamentale rivitalizzare questa parte di città che rappresenta il biglietto da visita di Vicenza. Occupiamo Campo Marzo, vicentini e immigrati insieme, perché il problema riguarda tutti. Se ci riapproprieremo di ciò che è nostro, allontaneremo i delinquenti dal parco". Quanto all'ordinanza, a fine mese il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica coordinato dal prefetto si riunirà per fare il punto della situazione.
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