"Noi non stiamo al gioco", consensi alla manifestazione del Comitato "Smetti e vinci"
Sabato 29 Settembre 2012 alle 23:03 | 0 commenti
Di Maurizio Morelli
Sale scommesse: vicentini che si oppongono. Partecipazione nutrita e convinta contro la diffusione del gioco d'azzardo
Mancavano pochi minuti alle 10.30 e sotto il gazebo che lo riparava dalla pioggia è rimasto sconcertato Giovanni Sicco, rappresentante del quartiere di San Lazzaro nel comitato "Smetti e vinci" quando un passante zuzzurellone gli ha obiettato che "C'è qualcosa di incoerente in questa vostra manifestazione: nessuno miagola? - aggiungendo, in risposta allo sguardo interrogativo dell'interlocutore - Siete quattro gatti!"
Sino a poco prima dell'orario previsto, infatti, pareva potesse ridursi ad un flop la manifestazione denominata "Noi non stiamo al gioco" indetta dal Comitato "Smetti e vinci" contro il proliferare delle sale di slot machines e scommesse, visto che ancora poche presenze si notavano sul luogo dell'appuntamento, in via IV novembre, davanti all'Istituto Farina.
Nessuna paura, invece: l'impertinente è stato decisamente smentito nel giro di ben pochi minuti dato che, a dispetto del tempo a tratti inclemente e grazie a numerosi arrivi, la partecipazione si è poi fatta nutrita e convinta (qui la photo gallery).
Oltre ai rappresentanti del Comitato organizzatore, sotto la soddisfatta regia del suo responsabile, il consigliere comunale Raffaele Colombara, si è registrata la partecipazione dell'on. Sbrollini, dell'assessore Ruggeri, di diversi altri consiglieri comunali, dell'inossidabile Sante Bressan in rappresentanza della Caritas diocesana, dello psicologo Sandro Pilan di "Nuova Vita", dei rappresentanti dei Comitati Genitori degli istituti Rossi e Farina e del Comitato Interistituti.
Sia pure velata dalla discrezione connaturata all'abito ed alla funzione, evidente è parsa anche la simpatia, se non l'ufficiale adesione, della suore dell'Istituto Farina.
Ma ciò che ha dato più concreta sostanza all'iniziativa è stata la nutrita adesione della gente: studenti, genitori, semplici cittadini che hanno testimoniato la vicinanza alla battaglia del Comune nei suoi sforzi per combattere un pericoloso e spregiudicato andazzo che porta giovani e meno giovani alle dipendenze del gioco e sta causando anche la rovina diverse famiglie.
Il tutto espresso con il disappunto nei confronti delle parti politiche che hanno financo portato a fare sparire dal decreto Balduzzi la possibilità da parte delle Amministrazioni locali di intervenire in materia ma anche con una determinazione che non è mai sconfinata in forme di becera e qualunquistica contestazione, quanto piuttosto in una consapevole ed anche gioiosa comunità d'intenti.
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