Luigi Ugone di "Noi che credevamo nella BPVi" a Luca Zaia: dedichi parte del fondo di 500.000 euro della Regione all'insinuazione al passivo dei soci BPVi e Veneto Banca in LCA
Martedi 1 Agosto 2017 alle 14:11 | 0 commenti
La Regione del Veneto aveva stanziato una cifra di 500.000 euro per supportare le azioni legali a tutela dei soci azzerati della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, soldi ad oggi non utilizzati mentre le due banche venete ora di fatto non esistono più essendo state poste in liquidazione coatta amministrativa per effetto del DL 99/17 appena approvato in parlamento. Intanto per avere copia della enorme massa di documenti (1.1000.000 pagine di verbali e 400 ore di intercettazioni si legge) che la Procura di Vicenza ha depositato con la chiusura delle indagini contro Gianni Zonin & c. supwri i 70.000 euro la cifra che dovrebbe pagare chi intendesse azionare cause a propria tutela o dimostrare il proprio buon diritto all'insinuazione del passivo delle due ex banche in LCA.
L'associazione "Noi che credevamo nella BPVi" si è, quindi, attivata inviando a firma del suo presidente Luigi Ugone (nella foto a Piazza dei Signori a Vicenza con Gianluigi Paragone, ndr) anche questa richiesta a Luca Zaia: "egregio presidente, per quanto riguarda il fondo di 500.000 euro fermo in regione, vorremmo chiedere, se possibile, dedicare parte di questo fondo agli azionisti che faranno insinuazione al passivo della banca. Siamo a disposizione per ulteriori approfondimenti. Cordialmente. Luigi Ugone, presidente di Noi che credevamo nella BPVi".
Come non associarsi a questa richiesta dopo che, sempre a detta di Ugone, le altre associazioni a cui si era rivolto per raccogliere insieme la cifra necessaria pare abbiano dato forfait... ?
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