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NoDalMolin tagliano le reti Del Din: piantati striscione e bandiere

Di Martina Lucchin Mercoledi 4 Settembre 2013 alle 13:52 | 0 commenti

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Cinquanta metri di rete metallica tagliata e arrotolata per terra, uno striscione con la scritta “Stop war in Syria” e due bandiere NoDalMolin piantate a terra (vedi foto). È questo lo spettacolo che  la radio mobile dei carabinieri che sorveglia l’area della base militare Del Din si è trovata di fronte circa mezzora fa. Gli attivisti del presidio permanente contro la base Nato vicentina, inaugurata e aperta ufficialmente a inizio luglio, hanno violato e sono penetrati per la prima volta in quell’area divenuta il simbolo della loro lotta contro la militarizzazione del territorio.

Percorrendo per circa 500 metri il lungo argine del Bacchiglione a partire dal ponte Marchese, situato al confine tra il comune di Vicenza e quello di Rettorgole, si giunge nel punto della recinzione tagliata dal “popolo delle cesoie” che, dopo un “blitz” simile a inizio estate presso il site Pluto a Longare vicentino, lanciano così un messaggio forte e chiaro. Agli Stati Uniti D’America, che con Barack Obama guidano il fronte dei paesi favorevoli all’intervento armato contro il regime di Assad in Siria, e contro le basi militari a Vicenza. Tagliare le reti è infatti l’atto simbolico con cui i NoDalMolin ribadiscono che la presenza militare non è gradita. E per adesso, considerato lo stupore delle forze dell’ordine che avevano controllato l’area interessata appena un’ora prima, la loro azione si dimostra molto efficace. Quando infatti è stato scoperto il taglio della recinzione dei NoDalMolin non c'era già più traccia.  

 

Presidio Permanente NoDalMolin - Duecento attivisti del Presidio Permanente NoDalMolin sono entrati a mezzogiorno all'interno della nuova base Usa al Dal Molin dopo aver tagliato alcune centiaia di metri di recinzione. Una volta all'interno, hanno piantato bandiere e uno striscione con scritto "Stop war in Siria". 
L'iniziativa è una risposta concreta e diretta contro l'ipotesi dell'ennesima guerra umanitaria, questa volta in Siria, che non porterebbe altro che nuovi lutti e distruzioni. In questo senso l'Italia è - volente o nolente - ancora una volta in prima linea, grazie alle sue basi militari.
La manifestazione si inserisce nella campagna contro le servitù militari lanciata dal Presidio Permanente NoDalMolin dopo l'inaugurazione della nuova basa Usa a Vicenza. Già lo scorso giugno centinaia di attivisti avevano violato un'altra installazione militare, site Pluto. "Fino a quando gli statunitensi avranno un piede a Vicenza - promettono i NoDalMolin - continueremo a violare le basi militari presenti nel nostro territorio: Vicenza libera dalle servitù militari non è uno slogan, è una pratica".
Sabato, intanto, è in programma una nuova manifestazione che partirà dal Festival NoDalMolin alle 15.30 e raggiungerà, ancora una volta, l'area del Dal Molin. "Essere contro la guerra - hanno concluso i NoDalMolin - significa battersi contro le basi in tutti i territori, come fanno i NoMuos in Sicilia e come abbiamo condiviso, con movimenti di tutto il mondo, domenica scorsa durante la global conference internazionale" (info sulla global conference)

Leggi tutti gli articoli su: NoDalMolin, base del din, reti tagliate, cesoie

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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