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No Dal Molin, dopo la penultima udienza l'appello: il 4 maggio entreremo tutti nella base

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 11 Aprile 2013 alle 14:50 | 0 commenti

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No Dal Molin - Si è svolta questa mattina la penultima udienza per i 30 NoDalMolin imputati per l'occupazione della Prefettura di Vicenza del 16 gennaio 2008. A margine dell'udienza, il Presidio NoDalMolin ha diffuso un appello a tutti coloro che in questi anni si sono opposti alla nuova base militare in vista del prossimo 4 maggio quando gli statunitensi, con un atto di propaganda, apriranno le porte della nuova installazione militare alla città.

"Il 4 maggio 2013 - si legge nell'appello - entreremo al Dal Molin. Non per omaggiare truppe e generali, né per essere parte di quella claque ammaestrata fatta di piccoli e grandi politicanti locali pronti ad acconsentire a ogni desiderio statunitense, ma per far capire che non è possibile zittire una città con la prepotenza racchiusa tra le mura di una base militare".
Ora - ricordano i NoDalMolin - i danni prodotti dal cantiere statunitensi sono stati certificati da soggetti istituzionali autorevoli, ma gli statunitensi, dopo la base, pretendono anche di imporre la loro verità, dichiarando che la nuova base non ha avuto alcun impatto ambientale. "Una base - continua l'appello - pronta a essere in prima linea in tutti gli scenari di conflitto che gli statunitensi decideranno di affrontare provocando morti, lutti, tragedie e distruzioni".
Per questo, il Presidio NoDalMolin invita tutti coloro che si battono contro la guerra e la militarizzazione dei territori a essere in piazza quel sabato, a Vicenza, per difendere la terra per un futuro senza basi di guerra.
Di seguito il testo completo dell'appello
Presidio Permanente
Vicenza, 11 aprile 2013
APPELLO. Sabato 4 maggio 2013: porte aperte al Dal Molin. Andiamoci tutte e tutti!
Dopo cinque anni, la nuova base statunitense imposta nell'area Dal Molin, a Vicenza, sta per diventare operativa. Se prima ci opponevamo a un cantiere, ora ci opponiamo a una base di guerr e alle sue conseguenze distruttive, siano esse nel territorio che abitiamo o in luoghi lontani dalle nostre case.
Con un'operazione di propaganda, l'esercito statunitense ha deciso di aprire alla cittadinanza vicentina, il prossimo 4 maggio, le porte della nuova base al Dal Molin. Ci saremo anche noi, donne e uomini che, in questi anni, ci siamo mobilitati contro questa nuova, devastante installazione.
Oggi ne abbiamo le prove: il Centro Idrico di Novoledo ha certificato i primi danni prodotti dall'infrastruttura all'equilibrio idrogeologico dell'area.. Ma se un cantiere ha potuto produrre questi danni, cosa farà una struttura militare operativa? Una base - quella realizzata al Dal Molin - di guerra, e pronta a essere in prima linea in tutti gli scenari di conflitto che gli statunitensi decideranno di affrontare provocando morti, lutti, tragedie e distruzioni. Con i soldati pronti a partire verso ogni angolo del mondo per esportare quella strana forma di democrazia che anche nella nostra città, incurante dell'opposizione della comunità locale, è stata imposta col passo di marcia degli scarponi militari e il nuovo comando Africom insediato e pronto a lanciare la caccia alle risorse del continente a sud del Mediterraneo.
L'esercito statunitense dice di esportare democrazia e dichiara di non aver prodotto alcun danno alla falda acquifera vicentina e al suo territorio; dopo la base, pretende d'imporre anche la sua verità, incurante della voglia di giustizia che decine di migliaia di persone hanno espresso in questi anni.
Il 4 maggio 2013 entreremo al Dal Molin. Non per omaggiare truppe e generali, né per essere parte di quella claque ammaestrata fatta di piccoli e grandi politicanti locali pronti ad acconsentire a ogni desiderio statunitense.
Il 4 maggio 2013 entreremo al Dal Molin per far capire all'esercito statunitense e ai governanti italiani che non è possibile zittire una città con la prepotenza racchiusa tra le mura di una base militare.
Per questo, invitiamo tutti coloro che si battono contro la guerra e la militarizzazione dei territori a essere con noi quel sabato, a Vicenza: difendiamo la terra per un futuro senza basi di guerra.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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