No Dal Molin, Berlato: la città di Vicenza è stufa di essere ostaggio
Giovedi 5 Settembre 2013 alle 11:38 | 0 commenti
on. Sergio Berlato, Deputato al Parlamento europeo e Coordinatore per la provincia di Vicenza del Popolo della Libertà - “La manifestazione del proprio pensiero attraverso azioni illegali è una pratica da condannare fermamente. Non fa eccezione quanto accaduto alla base Del Din, episodio che riteniamo gravissimo per le circostanze e le modalità con cui è stata portata a termine l’azione di protestaâ€. Questo il commento di Berlato, in merito all’incursione degli attivisti No Dal Molin alla base Del Din.
“ Non possiamo non notare come questa azione di protesta coincida con i giorni del festival dei No Dal Molin organizzato al Park Farini. Non vorremmo dover pensare che, utilizzando la scusa dell’opposizione all’intervento militare in Siria, qualcuno abbia pensato di farsi un po’ di pubblicità per far catalizzare l’attenzione dei media sul movimento.
“Rimane necessario – continua l’europarlamentare – evitare che in futuro si ripetano simili azioni e auspichiamo una presa di posizione da parte dell’amministrazione che vada oltre le parole, visto che con i fatti ha dimostrato di tollerare la presenza di simili personaggi sul nostro territorio, concedendo a questi movimenti, che delle azioni illegali fanno un vanto, spazi ed agibilità .â€â€œConsiderati questi eventi – conclude Berlato - occorre riflettere seriamente sull’opportunità di permettere la manifestazione di sabato. Invito gli organi preposti a valutare con la massima attenzione eventuali problemi di ordine pubblico che potrebbero derivare da chi ha ampiamente dimostrato quali metodi utilizza per manifestare il proprio dissenso e lo scarso rispetto che dimostra nei confronti di chi si fa portatore di opinioni differenti. Le minacce dei giorni scorsi contro gli organizzatori di un convegno sono l’esempio lampante di quanto affermato. Anche in quell’occasione ha prevalso la minaccia e l’intimidazione, portando all’annullamento del convegno. La città non può più tollerare di essere ostaggio di simili movimentiâ€.
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