No a PedePuttanaVeneta: contro SPV il Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa a VenetoStrade. Accuse a Vernizzi
Sabato 22 Novembre 2014 alle 13:15 | 0 commenti
Oggi, sabato 22 novembre 2014, il Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa a VenetoStrade ha organizzato una conferenza stampa a Mestre per presentare il suo punto di vista sulla recente sentenza della Corte Costituzionale 250/2014 e per svelare «i protettori della PedePuttanaVeneta e chi protegge la prostituzione delle territorio veneto. Numerosi politici e tecnici regionali sedevano al fianco di quelli che con il patteggiamento si sono assunti la responsabilità politica del Mose dell'entroterra veneto, le stesse aziende che hanno prostituito la laguna».
E l'annuncio stesso, a firma Massimo Follesa, Matilde Cortese ed Elvio Gatto, portavoce Co.Ve.P.A., contiene già molte informazioni e opinioni che oggi sono state poste al centro dell'incontro: «Neanche la Corte Costituzionale si è schifata della Pedeputtana Veneta e dei suoi protettori e continuano a stare al loro posto. Il governo avrà il coraggio di dimetterli e chiudere la fase della prostituzione legalizzata della terra veneta?».
Gli organizzatori si rivolgono, quindi, «al commissario Vernizzi che ha parlato di intoccabilità della SPV, rammentando che questo suo pensiero nasconde la stessa idea con cui l'ex presidente Galan e l'ex assessore Chisso hanno perpetrato il sacco del progetto di finanza nella loro doppia veste di amministratori del bene pubblico e di parti interessate nascoste dietro ai proponenti della Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta. Se l'intoccabilità a cui Vernizzi si riferiva nella sua dichiarazione è quella di Galan e Chisso vorremmo ricordargli che a loro sono toccati alcuni mesi di galera».
E il Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa a VenetoStrade «dopo un attento esame della sentenza» fa «presenti tre cose sulla sentenza della Corte Costituzionale: la prima autorizza il TAR Lazio ad emettere le ennesime sentenze contro la falsa emergenza e contro il commissario; la seconda che il prolungamento avrebbe dovuto essere portato avanti a condizione che non vi fossero costi aggiuntivi né oneri per lo stato».
Il clou dell'incontro, quindi, è su una domanda: «Ci spieghi allora Vernizzi come mai ora il progetto di SPV è passato dai 2.100 mld di € (compresi oneri e imposte) dell'approvazione del progetto definitivo nel 2012, agli attuali 3.100 mld di € del nuovo progetto di finanza del 2013?»
La domanda è "pesante, come "pesanti" sono le accuse rinnovate a Vernizzi, che si distinguerebbe per il Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa a VenetoStrade «per le sue azioni a protezione di interessi privati coprendo una cattiva progettazione e un pessimo progetto esecutivo e una continua violazione delle norme ambientali dimostrato dalle numerose varianti e rifacimenti delle progettazioni esecutive in essere in questo momento».
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.