Nitrati, Coldiretti Vicenza: l'Ispra assolve il mondo agricolo ma servono nuove regole
Sabato 29 Novembre 2014 alle 13:10 | 0 commenti
Appurato che l'Ispra assolve il mondo agricolo per il presidente di Coldiretti Vicenza Martino Cerantola in sintesi: «servono nuove regole. Non stiamo a guardare mentre i nostri allevamenti chiudono». Questo dopo che nei giorni scorsi la questione nitrati ha tenuto banco ancora una volta in Commissione agricoltura alla Camera ed è stata approvata un'importante risoluzione unitaria sulla revisione della direttiva.
«Appare evidente - dice Cerantola -, dopo che l'Ispra ha scientificamente appurato che la responsabilità del mondo agricolo è marginale, che occorre un'urgente revisione delle zone vulnerabili ai nitrati per salvare un comparto zootecnico in crisi e da troppo tempo ingiustamente additato come esclusivo colpevole dell'inquinamento delle falde, sulla base di posizioni obsolete e non supportate da alcuna tesi scientifica".
Il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza chiede, quindi, a gran voce che vengano ridefinite le zone vulnerabili ai nitrati, sulla base di elementi oggettivi, per la tutela delle aziende e degli stessi cittadini dopo che nei mesi scorsi l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ha assolto il mondo agricolo per quanto concerne l'esclusiva contaminazione da nitrati. Solo una percentuale inferiore al 10% dell'inquinamento delle falde è attribuita al comparto zootecnico, mentre la quota maggiore viene suddivisa fra i carichi civili ed industriale.
«I risultati della ricerca condotta dall'Ispra sull'impatto ambientale delle pressioni antropiche sullo stato delle acque superficiali e sotterranee - sottolinea Martino Cerantola - dimostra inequivocabilmente che l'impatto dei nitrati di natura zootecnica sulle falde è ridotto. Viene evidenziata, quindi, la non attribuibilità della responsabilità del processo di contaminazione da nitrati alle sorgenti zootecnicche».
Ora Coldiretti Vicenza si attende un rapido adeguamento della normativa, senza il quale gli allevamenti avranno vita breve: «Ancora una volta la burocrazia e la lentezza della nostra macchina legislativa stanno avendo la meglio sul lavoro, sulla dignità e sul rispetto delle nostre aziende e, persino, sulla tutela dell'ambiente e della salute. Ci aspettiamo un provvedimento urgenze per uscire da questa grave situazione e ristabilire la giustizia. La chiusura degli allevamenti rappresenta un duplice problema: da un lato l'indebolimento di un comparto economico importante e, dall'altro, la scomparsa di prodotti che tutto il mondo ci invidia».
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