Nel gazebo di FdI AN tanti vicentini non militanti hanno firmato contro la corruzione
Lunedi 20 Ottobre 2014 alle 00:18 | 0 commenti
Il Coordinamento provinciale di Vicenza di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, in un gazebo in contrà Cavour a Vicenza, ha raccolto firme contro la corruzione dai suoi militanti ma anche da molti cittadini non aderenti alla formazione che a lvei nazionale, in regione e in provincia ha tra i suoi maggiori esponenti i vicentini Sergio Berlato e Alberto Filippi.
«Gli accusati dell'inchiesta Mose hanno tutti patteggiato e quindi ora sono dei pregiudicati» aveva fatto notare sabato in conferenza stampa, insieme al segretario provinciale Mattia Ierardi e al membro della direzione nazionale Alberto Filippi, Sergio Berlato, il "grande accusatore" di un sistema di assegnazioni degli appalti a suon di tangenti e di contributi elettorali illeciti.
«Un sistema che è trasversale ai partiti» aveva aggiunto Berlato e contro il quale oggi hanno firmato tanti vicentini, incluso chi scrive che su VicenzaPiù da anni porta avanti una battaglia mediatica pressochè solitaria a livello locale.
Berlato, che ha pagato con la sua esclusione dalle liste europee del Pdl, da cui è poi uscito, ha previsto, vale la pena di ricordarlo, che «è imminente la seconda ondata di decisioni giudiziarie per il filone sanità , ben più imponente del Mose».
Povera Italia.
Lo stesso gazebo promuoveva la "battaglia" contro Mare Nostrum e l'immigrazione, politicamente lecita ma che, a differenza di quella contro la corruzione, non condividiamo tout court per il dramma delle persone che scappano dalle guerre e dai regimi locali, spesso favoriti proprie dalle cosiddette democrazie occidentali, e che non possono essre automaticamente e genericamente definite come propense a delinquere.
Capiamo, comunque, le affermazioni di Mattia Ierardi contro gli scafisti che su quel dramma speculano e accogliamo con attenzione una sua considerazione non priva di significato: «la comunità internazionale faccia investimenti nei Paesi d'origine, ci sono già troppi disperati italiani e non siamo più in condizioni di poterli aiutare: torneremo a farlo quando le condizioni economiche in Italia saranno quelle di una volta».
Sempre che i nostri concittadini accettino, sia pure aspirando a un trattamento dignitoso, lavori che oggi svolgono spesso proprio e solo questi immigrati ancor più disperati perchè senza alcun paracadute sociale e familiare e, quindi, ancor più sfruttabili di chi in Italia è nato o vive da tempo.
Di seguito la nota ufficiale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale
Successo dell’iniziativa di FdI-AN Vicenza contro la corruzione nella pubblica amministrazione
Non possiamo che esprimere entusiasmo per l’importante affluenza registrata al gazebo allestito ieri in centro a Vicenza, per raccogliere le firme a sostegno della petizione contro la corruzione nella politica, nelle imprese e nelle Istituzioni.
Più di 500 firme in poche ore sono la dimostrazione che c’è fermento e rabbia nella cittadinanza ormai stanca di sentirsi umiliata, vedendo i soldi delle proprie tasse utilizzate per arricchire amministratori corrotti, invece di essere impiegati per garantire adeguati servizi. Siamo molto soddisfatti di questa giornata perché segna una tappa importante di questa battaglia nata a Vicenza e che assumerà carattere regionale e nazionale, per poi trasformarsi in una proposta di Legge che verrà presentata dalla nostra delegazione parlamentare. Non possiamo assistere inermi ad un fenomeno che costa alla collettività decine di miliardi di euro, mentre aumentano le tasse, diminuiscono i servizi e milioni di cittadini vivono sotto la soglia di povertà . Tutto mentre pochi altri fanno la bella vita alle spalle di tutti, senza nemmeno pagare fino in fondo quando vengono presi con le mani nel sacco. Siamo stati tra i primi a denunciare con decisione quel sistema del malaffare portato poi alla luce dalle varie inchieste giudiziarie che hanno accertato il coinvolgimento di diversi amministratori pubblici, uomini dello Stato e imprenditori che hanno “mangiato†ingenti quantità di risorse pubbliche. Possiamo scendere in strada a testa alta, e lo facciamo perché vogliamo coinvolgere i cittadini in questa battaglia che punta ad arginare il fenomeno della corruzione nella pubblica amministrazione. Con questa petizione chiediamo qualcosa di molto semplice: 1) chi ruba i soldi dei cittadini deve andare in galera e rimanerci per scontare fino all’ultimo dei giorni della condanna; 2) chi ruba i soldi dei cittadini deve essere obbligato a restituire tutti i soldi rubati con gli interessi; a chi ruba i soldi della collettività deve essere impedito di tornare ad amministrare la cosa pubblica per il resto della sua vita. Combatteremo con determinazione per raggiungere questi obiettivi, augurandoci di avere sempre il sostegno deciso della cittadinanza, così come avvenuto ieri.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.