Nel 2012 a testa alta e con la schiena diritta
Domenica 8 Gennaio 2012 alle 15:41 | 0 commenti
Da VicenzaPiù n. 226, di Giorgio Langella
Con il 2011 finisce un anno che ha evidenziato la crisi strutturale del sistema capitalista come lo conosciamo. Il governo PdL-Lega è stato sostituito da un governo "tecnico" ma poco sembra essere cambiato. Forse c'è più serietà , ma i sacrifici vengono chiesti sempre agli stessi. I lavoratori si vedono aumentare gli anni necessari per andare in pensione. I pensionati vengono indicati come responsabili della crisi e a loro si chiedono maggiori sacrifici. I cittadini onesti si vedono aumentare le tasse anche sulla prima casa.
L'orizzonte si fa sempre più cupo. Nel 2011 i morti sul lavoro sono aumentati rispetto agli anni precedenti. Aumentano i licenziamenti. Si chiudono le fabbriche. Si continua a delocalizzare. L'inflazione continua a crescere. I salari sono insufficienti. Le disuguaglianze tra lavoratori e padroni raggiungono livelli insostenibili.
Nella nostra provincia, nei primi sei mesi del 2011, ci sono state 8886 assunzioni e 12940 cessazioni a tempo indeterminato. Nei primi dieci mesi dell'anno sono 5697 i lavoratori messi in mobilità . Ben di più rispetto agli anni precedenti. Questi dati evidenziano la trasformazione del lavoro da diritto costituzionale a qualcosa di precario e instabile. I lavoratori rispondono salendo sulle gru, sui tetti delle fabbriche chiuse, sulle torri. Tentano di lottare. Lo fanno nonostante il silenzio quasi totale dei mezzi di informazione. E, se si hanno poche notizie di chi lotta per mantenere il proprio lavoro, di chi chiede giustizia per le condizioni disumane nelle quali è stato o è costretto a lavorare non se ne parla affatto. Di questi veri e propri eroi dimenticati è giusto parlare. Il 2011 finisce con l'ennesima "prima udienza" del processo Marlane Marzotto. I fatti sono chiari. Più di 100 lavoratori ammalati e morti di cancro, una disastro ambientale di proporzioni enormi. Ma il processo viene continuamente rinviato per cavilli ed eccezioni. Sembra che gli imputati eccellenti non debbano essere processati. Uno strano modo di garantire giustizia. Il 2011 ha anche visto concludersi il processo per i morti della Tricom Galvanica di Tezze sul Brenta. Una sentenza perlomeno "bizzarra" che ha assolto tutti gli imputati stabilendo che i lavoratori non morirono perché si utilizzavano prodotti tossici, ma perché avevano "anche" il vizio del fumo. Non importa se il territorio è stato compromesso da quei prodotti o se la falda acquifera è inquinata dai veleni buttati senza "precauzione" alcuna. I capitalisti, come diceva una vecchia canzone, cantano un ritornello che ripete "solo il denaro, solo il denaro". Per questo sacrificano le nostre vite e i nostri diritti. L'esistenza che ci prospettano può essere riassunta nella sequenza "nasci, produci, consuma, crepa". Per i prossimi anni sarebbe giusto almeno tentare di cambiare qualcosa. Se ognuno desse il proprio contributo si potrebbe sperare di "nascere, conoscere, ragionare, costruire". In una parola "vivere". A testa alta e con la schiena diritta. Sarebbe un ottimo inizio.
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