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Nardini: tradizione ed innovazione possono convivere

Di Matteo Crestani Sabato 7 Luglio 2012 alle 19:01 | 0 commenti

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Di Roberto Fiorella

Antonio Guarda Nardini: "tra gli estimatori della grappa sempre più donne ed appassionati del Centro e Sud Italia"

Nardini e Poli, due storiche distillerie a confronto, ma fortemente accomunate da due grandi valori: famiglia e territorio. Sono proprio questi, infatti, i capisaldi della produzione delle due distillerie di Bassano del Grappa e di Schiavon.

Con Antonio Guarda Nardini, direttore commerciale estero della Ditta Bortolo Nardini spa abbiamo cercato di comprendere cosa avviene nella produzione della grappa industriale, ma con una forte connotazione territoriale.
Com'è cambiato negli anni il consumo di grappe e distillati?
"Certamente abbiamo assistito negli ultimi anni ad un cambiamento profondo nelle abitudini di consumo. Possiamo dire che la grappa è passata da una connotazione di commodity, legata alla quotidianità ed a specifiche coordinate geografiche, ad un consumo più conviviale, che trova la sua massima espressione nella degustazione. In altri termini, ne è stato progressivamente scoperto il valore esperienziale e questo ha portato ad un ampliamento della platea degli estimatori, che oggi comprende molte donne ed appassionati anche del Centro e Sud Italia, aree fino a qualche tempo fa culturalmente poco sensibili al prodotto".
Prodotto, immagine, pubblicità e territorio quanto incidono sull'appeal?
"Per un prodotto come la grappa, unico distillato veramente italiano, il rapporto con il territorio è fondamentale. Il nostro nome, che nei secoli della sua storia di grappa è diventato sinonimo, da sempre ha voluto creare un prodotto che rappresentasse la cultura e l'identità del territorio ad esso legato. La nostra antica distilleria, sul ponte di Bassano, continua ad essere non solo un luogo storico, ma anche un punto di riferimento per i residenti e visitatori che giungono in città. La pubblicità aiuta a rafforzare l'identità del brand e dei suoi prodotti e, soprattutto, a riportarli alla memoria di un pubblico più giovane. La campagna 2011 ha avuto proprio questo obiettivo: rafforzare il brand come riferimento imprescindibile per tutto il mondo degli spirits".
Quali sono i punti di forza di Nardini ed a quali mercati si rivolge?
"Distilliamo a Bassano del Grappa dal 1779 ed abbiamo sempre puntato sull'alta qualità dei prodotti facendone una bandiera. Qualità significa per noi selezione della materia prima, verifica continua del processo di distillazione ed ottimizzazione del prodotto nell'inderogabile fedeltà ad una tradizione consolidata. Chi ci sceglie sa di poter contare su un brand storico, affidabile e su una qualità di prodotto e di servizio indiscussa e costante nel tempo. L'Italia è per noi il mercato di riferimento assieme ai mercati nordeuropei. Siamo consapevoli però che nel prossimo futuro il peso si sposterà sempre più verso l'export e per questo stiamo lavorando per raggiungere un consumatore che dimostra di apprezzare il "made in Italy" di eccellenza".
Innovazione e tradizione possono viaggiare insieme?
"Nel lungo cammino imprenditoriale che ha portato la distilleria Nardini ad essere leader nel proprio mercato di riferimento, abbiamo sempre cercato di coniugare il rispetto per la tradizione e per i suoi saperi antichi con una visione del contemporaneo. Il valore dell'innovazione, per noi, diviene funzionale alla crescita ed al consolidamento del saper fare, fino al perfezionamento di ogni fase del processo produttivo ed all'ottenimento di un prodotto capace di garantire nelle diverse annate un'assoluta affidabilità e purezza".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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