Napolitano tuona sulla giustizia
Martedi 19 Aprile 2011 alle 02:17 | 0 commenti
Rassegna.it - Il Presidente della Repubblica interviene dopo l'affissione a Milano di manifesti che paragonano i magistrati alle Br, opera di un candidato alle comunali nelle liste Pdl. "Ignobile provocazione, raggiunto il limite". Imbarazzo della Moratti.
"Nelle contrapposizioni politiche ed elettorali, e in particolare nelle polemiche sull'amministrazione della giustizia, si sta toccando il limite oltre il quale possono insorgere le più pericolose esasperazioni e degenerazioni. Di qui il mio costante richiamo al senso della misura e della responsabilità da parte di tutti". E' quanto scrive il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una lettera inviata oggi, lunedì 18 aprile, al vice presidente del Csm Michele Vietti e resa nota dal Quirinale.
Nella missiva Napolitano annuncia la decisione di dedicare la celebrazione della Giornata delle vittime del terrorismo e delle stragi, prevista il 9 maggio prossimo al Quirinale, "in particolare ai servitori dello Stato che hanno pagato con la vita la loro lealtà alle istituzioni repubblicane. Tra loro - sottolinea Napolitano -, si collocano in primo luogo i dieci magistrati che, per difendere la legalità democratica, sono caduti per mano delle Brigate Rosse e di altre formazioni terroristiche".
Si tratta delle toghe Emilio Alessandrini, Mario Amato, Fedele Calvosa, Francesco Coco, Guido Galli, Nicola Giacumbi, Girolamo Minervini, Vittorio Occorsio, Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione.
"La scelta che oggi annunciamo per il prossimo Giorno della Memoria - afferma ancora Napolitano nella lettera a Vietti - costituisce anche una risposta all'ignobile provocazione del manifesto affisso nei giorni scorsi a Milano con la sigla di una cosiddetta 'Associazione dalla parte della democrazia', per dichiarata iniziativa di un candidato alle imminenti elezioni comunali nel capoluogo lombardo. Quel manifesto rappresenta, infatti, innanzitutto una intollerabile offesa alla memoria di tutte le vittime delle BR, magistrati e non".
E l'episodio del manifesto affisso a Milano, con la scritta "Via le Br dalle procure", crea forte imbarazzo anche nel Pdl. Il sindaco di Milano, Letizia Moratti, di sponda con il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, avrebbe infatti avviato un pressing sul coordinatore lombardo del Pdl Mario Mantovani per convincere l'autore della campagna anti-pm, Roberto Lassini, a rinunciare alla sua candidatura nella lista del Pdl alle prossime comunali.
L'Ansa riferisce che il primo cittadino avrebbe prospettato a Mantovani l'intenzione di firmare una lettera di dissociazione dalla candidatura di Lassini nel caso non ci fosse stato un suo passo indietro dalla corsa elettorale a Milano.
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