La Consulta "cancella" Napolitano, Costa è fuori, ma Vernizzi rimane: questa è l'Italia
Martedi 4 Dicembre 2012 alle 23:19 | 0 commenti
Le agenzie hanno battuto stasera questa notizia: «La Corte costituzionale ha accolto il ricorso del Presidente della Repubblica sul conflitto con la Procura di Palermo ... La decisione della Consulta comporta che le intercettazioni che hanno captato il capo dello Stato vengano distrutte». Sicuramente le intercettazioni, se note, avrebbero dimostrato l'estraneità del presidente alla cosiddetta trattativa tra stato e mafia, ma, grazie al suo ricorso Berlusconi style e alla decisione già scritta della Corte che le cancella, nessuno potrà mai dirlo con certezza.
Un'altra ombra cala, quindi, sul presidente che approvò l'invasione dell'Ungheria da parte dei sovietici, che minacciò di chiamare la polizia contro un giornalista tedesco che gli chiedeva perchè incassasse un rimborso della UE maggiore di quanto avesse speso per un volo, che di certo non appoggiò la questione morale sollevata da Enrico Berlinguer...
Prima di andare oltre, con un colpo di stato Guatemalteco, le prerogative del Capo dello stato italiano, imponendo, senza elezioni democratiche, Mario Monti come presidente del consiglio dopo averlo "ingaggiato" per meriti incomprensibili ai più come senatore a vita.
Che come premier nominato dal presidente su imposizione dell'Europa e delle istituzioni finanziarie (che non a caso decidono con lui e per lui l'altalena dello spread, senza legami apparenti con la realtà , come a dire: attenti, o lui rimane al vertice o noi vi grecizziamo più di quanto già non lo siate) ha deciso col suo (non nostro) governo tante cose belle. Per la Chiesa e i ricchi, per esempio.
E che ha appena cancellato, per tornare a casa nostra, due commissari, per lui, inutili: quelli per l'alluvione veneta del 2010 e per il Dal Molin della falda cementata a stelle e strisce.
Ma che non cancellerà , lo scrive il GdV il 2 dicembre, Silvano Vernizzi, super commissario per la Pedemontana: utile per chi?
«È l'Italia, bellezza, l'Italia. E tu non ci puoi fare niente... niente!», starà dicendo stasera, festante, Re Giorgio. Pronto ora anche a graziare, in spregio a ogni legge vigente, il direttore Alessandro Sallusti.
Non certo chi vi scrive e tanti altri giornalisti come me, un po' meno famosi e molto più poveri dello scriba al servizio di quel Silvio Berlusconi, che Napolitano, prima di imparare da lui stesso, stigmatizzava perchè col suo potere, oddio!, impediva ai giudici di fare il loro lavoro ...
C'è ancora chi dice che i comunisti fanno paura? Ai ricchi e ai potenti non più.
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