Museo del Gioiello in Basilica palladiana, Ieg: una nuova collezione permanente
Mercoledi 7 Novembre 2018 alle 14:57 | 0 commenti
Rinnova completamente la propria collezione il Museo del Gioiello di Vicenza - il progetto di Italian Exhibition Group Spa in partnership con il Comune di Vicenza. 310 pezzi unici ed esclusivi, capolavori di valore inestimabile, molti dei quali appartenenti a collezioni private che generalmente non sono accessibili né al pubblico né agli operatori del settore, un racconto originale e inedito della storia del gioiello attraverso un “mix di contemporaneità , suggestioni del passato e proiezioni nel futuro†e 9 curatori di fama internazionale per interpretare lo straordinario spazio espositivo situato all’interno della magnifica Basilica Palladiana.
Il Museo del Gioiello è diretto da Alba Cappellieri, Professore Ordinario di Design del Gioiello al Politecnico di Milano, oltre che principale studiosa del gioiello in Italia, e si sviluppa in un percorso espositivo che affianca a una collezione permanente, rinnovata a ogni biennio, una rotazione di esposizioni temporanee tese a offrire una continua attrattività grazie all’originalità delle sue proposte culturali.
La terza edizione inaugura il 14 Dicembre 2018 e sarà visitabile fino alla fine del 2020.
Al suo ingresso il visitatore è accolto dalla collana ‘Flora High Jewellery’ di Bulgari. È il gioiello scelto dalla professoressa Cappellieri, come emblema della terza edizione. “Ho scelto questo oggetto straordinario perché è un omaggio alla manifattura e alla bellezza italiana. Bulgari si ispira ai dipinti di Sandro Botticelli, la cui grazia eterna si riverbera in questo prezioso e delicato bouquet fiorito e la splendida manifattura esalta la capacità artigiana italiana.â€
L’innovazione del Museo del Gioiello è quella di interpretare il gioiello secondo valori, estetiche e contenuti profondamente diversi e per questo rappresenta un unicum al mondo. Il percorso espositivo si snoda attraverso 9 sale ognuna delle quali accoglie una diversa accezione del gioiello, in un pluralismo di contenuti, epoche, geografie e provenienze. Sono il gioiello come Simbolo, Magia, Funzione, Bellezza, Arte, Moda, Design, Icone e Futuro, ciascuna, nella nuova edizione, affidata a un curatore di fama internazionale che ne ha interpretato il significato attraverso preziosi di straordinaria bellezza e inestimabile valore.
È di Pascale Lepeu - direttore della collezione Cartier da oltre 30 anni - la selezione della SALA SIMBOLO che ospita gioielli straordinari capaci di raccontare la potenza simbolica degli ornamenti. Simbolo di potere, di ricchezza, di religione, regalità , manifattura: la sala offre una visione eterogenea del gioiello e dei suoi tanti ruoli nel tempo.
A Cristina Boschetti - archeologa, esperta di produzioni artistiche del Mediterraneo Ellenistico e Romano - è affidata la SALA MAGIA: amuleti e talismani protettivi, monili propiziatori per allontanare influenze maligne. Oggetti eterogenei che impiegano materiali profondamente diversi tra loro, indifferentemente poveri o preziosi, che alludono a forze superiori e a valori atemporali. Attraversare la sala offre un’esperienza forte e suggestiva.
Per la SALA FUNZIONE Massimo Vidale - professore di Archeologia dell'Università di Padova - ha scelto di focalizzare l’attenzione sulla funzione comunicativa del gioiello. Sono sigilli, gioielli dei guerrieri di diverse culture, fino agli anelli e ai pendenti utilizzati dai rapper, elementi che aiutano a costruire e a comunicare l’identità di chi li indossa.
L’interpretazione della SALA BELLEZZA è di Patrizia di Carrobio - esperta di diamanti a New York -. Per lei i gioielli trasferiscono bellezza in chi li ammira. Il tema è il gioco, in un mix affascinante di valori, dove l’alta gioielleria si mischia con gioielli moda.
A Marie-José van den Hout, - celebre gallerista olandese, fondatrice della Marzee, la galleria indipendente più grande del mondo - è affidata la SALA ARTE. Il tema è l’oro e il racconto si dipana attraverso i processi di sperimentazione degli artisti internazionali, che non hanno avuto timore di portare al limite la creatività e la sperimentazione ottenendo risultati sorprendenti.
Nella SALA MODA, curata da Chichi Meroni, anima creativa de l’Arabesque Cult Store di Milano - importante wunderkammer di costume jewelry, moda e mid-century design - il visitatore viene accompagnato in un viaggio nel quale, lasciandosi trasportare dai bijoux creati per la moda tra gli anni 20 e gli anni 80, toccherà nove isole nella storia del “bijoux de couture†e del suo legame con le sette arti maggiori e che in questa Sala vedono finalmente accolti anche la moda e il design.Â
Curata dalla stessa Alba Cappellieri è la SALA DESIGN. La selezione è dedicata ai “designer senza design†a quei designer, cioè, che non hanno esplorato altri prodotti che non fossero il gioiello. Si tratta di una riflessione che riporta i designer orafi, che sono al tempo stesso anche artigiani e autori, nell’alveo del design che li ha troppo a lungo ignorati e ci dimostra la permeabilità e la trasversalità del design del gioiello.
La SALA ICONE è curata da Gabriele ed Emanuele Pennisi, importanti gioiellieri antiquari milanesi, specializzati nel gioiello antico. È una selezione dedicata all’Europa, ospita capolavori del passato tra il XVII e il XX secolo, icone dei loro tempi: dalle straordinarie montature dell’800 alla manifattura mirabile dei gioielli in smalto, fino ai sigilli e ai ritratti di personaggi famosi.
L’ultima sala, quella del FUTURO, è curata da Olga Noronha, fashion designer internazionale. I suoi punti di vista sul gioiello del futuro includono prospettive differenti e multidisciplinari. È un’anticipazione del futuro: dalla gioielleria digitale che modifica il corpo ai gioielli invisibili che si innestano sottopelle, dai gioielli terapeutici ai gioielli home made che si possono autoprodurre.
“Il Museo del Gioiello è il primo in Italia e uno tra i pochi musei al mondo, dedicati esclusivamente al gioiello. – ha detto Marco Carniello, direttore della divisione Jewellery and Fashion di Italian Exhibition Group – È un unicum di cui andiamo fieri perché contribuisce a rendere Vicenza il “cuore†del gioiello a livello globale. L’arte gioielliera italiana trae valore dalle sue origini e consideriamo un dovere preservarle, conservarle e renderle disponibili per diffonderne ovunque la culturaâ€.
Il Museo del Gioiello offre una visione di “spazio musealeâ€, fruibile e multifunzionale, che integra momenti progettuali diversi e si ricompone in un “Museo mutanteâ€, capace di attrarre visitatori di diversi interessi e sensibilità , come solo alcuni rarissimi esempi di Musei del Design internazionali sono capaci di fare.
L’esperienza di fruizione è così assolutamente libera e invita ciascun visitatore a vivere il proprio percorso personalizzato, lasciando a ciascuno la creazione del discorso che lega le diverse opere e i diversi significati. www.museodelgioiello.it
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