Multe quote latte, Ciambetti invita alla prudenza "prima di scatenare Equitalia"
Sabato 24 Novembre 2012 alle 20:51 | 0 commenti
Roberto Ciambetti, Regione Veneto - Si attenda l'esito delle indagini dei carabinieri: lo scenario potrebbe mutare in maniera decisiva per i multati e inquietante per i consumatori"
"Prima di scatenare Equitalia, con il rischio di mettere in ginocchio la zootecnia veneta, sulle quote latte forse è meglio attendere l'esito delle indagini dei Nac dei carabinieri". Ha risposto così, assessore veneto al bilancio e ai fondi comunitari europei, ad un giornalista che gli chiedeva una dichiarazione sulla riscossione delle multe per lo sforamento delle quote latte in Veneto. Â
"Tra i troppi silenzi che girano in Italia -ha spiegato Ciambetti - c'è anche quello clamoroso attorno alla vicenda ben spiegata in un rapporto dei carabinieri dei Nac, qualcosa come 166 pagine in cui si è ricostruito come è perché nel nostro paese ci sono 300 mila mucche fantasma al servizio di una truffa gigantesca, mucche che non fanno latte ma dalle quali si mungono contributi Ue con tanto di evasione dell'Iva. Al centro di tutto, da quanto si è potuto capire - ha proseguito l'assessore ai Fondi comunitari - c'era tra l'altro l'obiettivo di italianizzare il latte proveniente da altre zone a buon mercato e non soggetto ai controlli rigorosi, sia di qualità ma anche sanitari, come quelli italiani. Insomma risparmi e trucchi che se vengono moltiplicati per i grandi numeri della grande produzione e distribuzione creano guadagni immensi. Si tratta - ha continuato Ciambetti - di una presunta o possibile truffa ai danni dell'Ue ma anche, fra l'altro, degli allevatori che invece sono stati o sono costretti a pagare salate multe per lo sforamento delle quote. I riscontri ci sono e bisogna dire che il lavoro dei Nac dei carabinieri è stato esemplare: non è il caso di vedere ben chiaro in questa vicenda, che potrebbe mutare completamente lo scenario delle tematiche delle quote latte e relative multe, prima di far partire Equitalia? Le stalle che si rischia di chiudere oggi non si potranno riaprire domani, quando magari verrà a galla una verità inquietante non solo per i produttori ma anche per i consumatori. Mi sembra che il buon senso - ha concluso Ciambetti - inviti tutti alla prudenza, soprattutto di questi tempi in cui non abbiamo di certo bisogno di creare danni all'economia produttiva"
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