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Morosin: nazionale veneta e bandiera di San Marco alle Olimpiadi

Di Citizen Writers Mercoledi 25 Marzo 2015 alle 15:59 | 1 commenti

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Alessio Morosin candidato governatore del Veneto per Indipendenza Veneta rilancia la sua proposta di legge di sedici anni fa, all’indomani delle polemiche sulla convocazione da parte del ct Antonio Conte degli oriundi Vazquez e Eder

Partiamo da due nomi: Roberto Baggio e Alex Del Piero. Chiedete a un vicentino o a un trevigiano come si sente parlando di due tra i calciatori più forti al mondo. Vi risponderà prima di tutto “Sono Veneti!”.

C’è poco da fare.  Il Veneto ha una propria tradizione calcistica e valori identitari anche nello sport che vanno ben al di là della maglia azzurra. La presenza di giocatori e tecnici professionisti di origine veneta determina indubbiamente un esempio per i giovani, un forte richiamo, un ulteriore appeal identitario che costituisce un fattore di solidarietà e un agente di aggregazione per tutti gli abitanti nel territorio. E’ un’emozione che nasce dal profondo del cuore, dal legame del Popolo Veneto con la propria terra e le sue tradizioni.

Ma parliamo anche di rugby: Mauro e Mirco Bergamasco sono l’orgoglio dei padovani. Senza contare che la compagine della “nazionale italiana” è, di fatto, per due terzi la “nazionale veneta” di rugby. Vogliamo guardare al nuoto? Federica Pellegrini è nata a Noale, la mia città. Non credo serva elencarne i successi. Il mondo intero ce la invidia. Volley, due su tutti: “Zorro” Andrea Zorzi e Andrea Lucchetta, stelle della “generazione dei fenomeni”. Continuiamo con Patrizio Sarto sei volte campione del mondo nel pattinaggio, Dorina Vaccaroni, Dino Meneghin, Sara Simeoni, Novella Calligaris, Daniele Scarpa, Marino Basso e qui mi fermo perché l’elenco sarebbe lunghissimo.

Torniamo agli oriundi nel calcio: nel 1900 il bisnonno di Thiago Motta, Fortunato, partì da Polesella (Rovigo) per il Brasile. Anche il brasiliano Romulo ha i trisnonni di Mogliano Veneto. Potrei andare avanti all’infinito affermando, senza tema di smentita, che la “squadra veneta” si classificherebbe in molte discipline sportive davanti a parecchi dei Paesi che vediamo sfilare ogni quattro anni alla cerimonia inaugurale delle Olimpiadi. Un quarto delle medaglie alle ultime Olimpiadi di Londra, infatti, sono venete. Il 5 agosto 2016, a Rio de Janeiro, veder sfilare la bandiera con il Leone di San Marco sarebbe un’emozione indescrivibile per tutto il popolo veneto sportivo e non. Questo perché il cittadino di nazionalità veneta è senz’altro anche cittadino europeo e del mondo, ma è innanzitutto portatore di una forte identità, di una propria lingua, di radicate tradizioni, di espressioni forti e preziose di volontariato e di solidarietà, che devono essere ulteriormente valorizzate con maggiori investimenti di idee e di progetti nel mondo dello sport e non solo.  Soprattutto per i giovani, sempre più portati a vivere nel mondo globalizzato che tutto appiattisce e omologa.

E’ un mio pensiero nobile, emozionare il Popolo Veneto. Valorizzarne l’identità, anche attraverso lo sport, che è un insieme di valori, regole, impegno costante, sforzo, sfida, fatica e crescita di cui andare fieri. Caratteristiche che il mondo intero, da sempre, riconosce alla nostra gente. Il popolo veneto è una comunità orgogliosa, coraggiosa e indomita, che anche quando costretta all’emigrazione non ha mai dimenticato né smesso di tenere vive le proprie origini e i propri valori identitari. Come candidato governatore del Veneto per il movimento Indipendenza Veneta, mi batterò senz’altro fin dall’inizio dell’attività del nuovo Parlamento Veneto costituente affinché sia data vita nel più breve tempo possibile alla nazionale veneta nelle diverse discipline sportive e la partecipazione del Veneto alle prossime Olimpiadi.


Commenti

Inviato Mercoledi 25 Marzo 2015 alle 19:29

Anche la Lega Nord anni fa aveva provato con la nazionale padana, ma .... poi si è dissolta.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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