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Morlacco di Malga formaggio dell'anno Caseus Veneti, 10 ori a Vicenza

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 30 Settembre 2013 alle 16:57 | 0 commenti

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Caseus Veneti 2013 - Alla fine Girolamo Savio (foto con Eleonora Daniele) ha faticato a tenere in mano i tanti premi ricevuti in Villa Emo (TV). Malgaro di poche parole ha però contagiato tutti col suo sorriso: la soddisfazione di una vita – trent’anni passati tra le malghe del Monte Grappa – è giunta tutta in un colpo ieri alla conclusione della nona edizione di Caseus Veneti 2013, concorso regionale dedicato ai formaggi del Veneto.

Erano 345 in concorso, 39 le medaglie d’oro assegnate nelle 37 categorie (due gli ex equo), tra queste la Malga coi Veci, abbarbicata a 1.325 metri a Borso del Grappa (TV), ne ha portate a casa ben due. Ysabel Bordignon, titolare dell’azienda agricola e il marito Girolamo Savio, casaro, hanno vinto il primo premio per il Malga Fresco che per il Morlacco di Malga. Un Morlacco davvero eccezionale che ieri sera, alla chiusura della due giorni di Caseus Veneti 2013 è stato incoronato come “formaggio veneto dell’anno”, vincitore assoluto della manifestazione, così ha decretato la Giuria Critica, ma anche Premio Onaf 2013 (assegnato dall’Organizzazione Assaggiatori). “Una soddisfazione che ripaga di tanti sacrifici, miei e della mia famiglia”, ha detto Savio che d’inverno vive a Crespano e da primavera ad inizio autunno porta le sue 50 vacche sugli alti pascoli del Monte Grappa (5-6 forme a settimana vendute solo ai turisti). La stessa vita da trent’anni, con una novità: quest’anno finalmente nella sua malga è arrivata la corrente elettrica, che ha migliorato decisamente la vita. Un premio davvero ricco di significati quello giunto al termine della due giorni di Caseus Veneti presa d’assalto da migliaia di visitatori, poiché paradigmatico della tutela della biodiversità della filiera del latte veneto. Una filiera che vede assorbito il 70% del latte prodotto da grandi formaggi a marchio DOP, ma che contempla anche un giacimento ricchissimo di piccole produzioni locali di ottima qualità.

Come il Morlacco del Grappa di Malga, un presidio Slow Food portato avanti da 18 malgari: una “eroica resistenza” che produce solo stagionalmente, tra i 1.200 e i 1.500 metri. Un formaggio antico, le cui origini affondano nei secoli quando - intorno al Seicento- un gruppo di pastori balcanici si spostò dalla Morlacchia, dominio della Repubblica Serenissima, per stabilirsi sui pascoli del Grappa. Un produzione strettamente legata ad una razza, la vacca burlina, al centro di un progetto di recupero. “Dietro alla riconosciuta qualità del Morlacco del Grappa, c’è un lavoro decennale di recupero della vacca burlina, unica razza autoctona del Veneto portato avanti – spiega Bruno Bernardi, direttore di A.Pro.Lav – dall’associazione dei produttori di latte di Treviso e del Veneto in sinergia con Veneto Agricoltura. Salvare la Burlina dall’estinzione significa preservare la biodiversità nei nostri allevamenti ma anche nelle produzioni casearie”. Anche nella mandria di Malga Coi Veci ci sono diverse burline, così come tra gli altri 17 malgari coinvolti nel progetto: perché la qualità del Morlacco è legata proprio alla salvezza della Burlina. Fino al 1930 se ne contavano 15mila capi in regione, poi in epoca fascista si decise di privilegiare altre razze che producevano più latte. Oggi di vacche burline se ne contano poche centinaia: piccole e particolarmente adatte ai pascoli montani, danno poco latte ma dalle caratteristiche uniche (per grassi e proteine).

Caseus Veneti 2013 ha assegnato ben 18 medaglie d’oro ai caseifici della provincia di Treviso, 10 a Vicenza, 6 a Verona, 4 a Belluno, 1 a Venezia. Migliaia di persone hanno visitato Villa Emo nel weekend: in quasi 300 hanno affollato le 6 degustazioni guidate formaggi/vini e centinaia di bambini hanno partecipato ai laboratori.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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