Moretti in tour e Renzi ringrazia
Sabato 17 Gennaio 2015 alle 12:51 | 0 commenti
di Marco Bonet*
Il primo giorno della campagna elettorale di Alessandra Moretti, all'indomani del «lancio» davanti alle telecamere nel quartier generale di Limena, si dipana tra le montagne dell'Alto Vicentino. Cielo grigio e nuvole basse, qua e là c'era pure la neve: è l'inizio infreddolito di una lunga marcia che per cento giorni porterà la candidata del centrosinistra alle Regionali in tutti i 579 Comuni del Veneto, «per ascoltare, ascoltare, ascoltare» come sta ripetendo in questi giorni fino allo sfinimento (foto d'archivio).
Prima tappa, Laghi, il più piccolo municipio della nostra regione con le sue 123 anime timbrate dall'ultimo censimento, non a caso scelto come luogo simbolo dell'attenzione che Moretti vuole riservare al territorio, fosse anche il più remoto. La piazza con la chiesa e il campanile, la trattoria dalla Santa, l'ufficio postale: con una passeggiata si vede tutto quel che c'è da vedere, quindi in municipio la democrat incontra il sindaco Ferrulio Angelo Lorenzato e una ventina di abitanti (non male: il 17% della popolazione). Le spiegano che due terzi del paese non ha la copertura per il telefono cellulare e che la montagna, in questi anni, è stata sostanzialmente abbandonata: lontano dagli occhi, dal cuore e pure dal portafoglio visto che a detta del sindaco la Regione aveva approvato un anno fa un fondo da 70 mila euro per dare una sistemata alle strade, «ma qui non si è visto neppure un euro». Moretti prende appunti mentre via Twitter l'assessore regionale all'Istruzione Elena Donazzan ironizza: «Sei arrivata seconda», ricordando quando, appena rieletta nel 2010, diede «un appuntamento al buio» all'unico elettore che le concesse la sua preferenza («Voglio conoscere proprio te, sperando che la prossima volta tu non sia più solo...» scrisse in una lettera aperta). Tant'è, Moretti riparte per Posina: 592 abitanti, una ventina in sala. La percentuale scende ma «la squadra della Ale» è comunque soddisfatta: «Alle Regionali del 2010 qui Zaia prese 297 voti, Bortolussi 38... come inizio non è male, dai!». Il block notes s'infittisce: ancora il digital divide , ancora lo spopolamento, i fondi regionali che non funzionano, le valli abbandonate. «E poi ci sono i boschi - interviene in dialetto un anziano signore - ormai ci invadono le case». «Troveremo una soluzione» lo rassicura la Moretti, rigorosamente in dialetto (vicentino però, non cimbro). E via di nuovo. Lungo la strada per Zugliano, dove si parlerà di cementificazione, rimbalza da Roma il pensiero riservatole dal premier Matteo Renzi in persona, in apertura della direzione Pd dedicata al Quirinale, al restyling della Costituzione e alla legge elettorale: «Voglio ringraziare Alessandra Moretti che da ieri ha lasciato l'incarico al parlamento europeo per dedicarsi alle elezioni in Veneto». Applauso. E pazienza se sul web leghisti e Cinque stelle si stanno scatenando sulla storia del lancio «senza paracadute» (girano pure dei video con lei che canta «Bandiera rossa la trionferà »). Il «voglio ascoltarvi tour» prosegue a Piovene Rocchette, dove s'interrompe la Valdastico, e si chiude a sera a Santorso, dove svetta uno degli ospedali in project più contestati dell'epoca Galan. Curiosamente, mentre Moretti gira in lungo e in largo, Jacopo Berti, candidato governatore del M5s, attacca più lei di Zaia, quasi fosse quello del Pd il vero antagonista da battere: «Non permetteremo che il Pd metta un suo cavallo di Troia al governo del Veneto». La «Ale» fa spallucce e tira dritto: oggi tocca ad altri cinque Comuni, nel Trevigiano.
*Da IL Corriere del Veneto
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