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Mobilitazione a oltranza del Comitato Pomari contro la cementificazione

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 16 Novembre 2013 alle 15:18 | 0 commenti

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Comitato Pomari - Il comitato popolare nato per impedire la cementificazione nell’omonimo quartiere, organizza una manifestazione popolare. L’appuntamento è per il giorno sabato 23 novembre, con ritrovo alle ore 14.30 nel piazzale della Chiesa di S. Lazzaro, in via da Palestrina (quartiere S.Lazzaro-Pomari). Invitiamo alla mobilitazione tutte le realtà che condividono la nostra battaglia.

L’avevamo detto e ora vogliamo ribadirlo: la sola strada che potrà fermare la cementificazione è quella della mobilitazione ad oltranza. Per questo Sabato 23 novembre saremo nelle strade del nostro quartiere per dire al Comune e alla ditta Incos Italia - Cosim Spa che rifiutiamo la loro colata di cemento. Ci appelliamo alle tante donne e ai tanti uomini che in questi anni si sono visti sottrarre dai privati quella terra che un tempo doveva essere un bene comune, una grande area verde a disposizione di bimbi, adulti e anziani della zona più popolosa della città. Ciò che rimane oggi di quel lembo di terra ha un forte valore per noi, lo rivogliamo a tutti i costi anche per ribadire che il bene pubblico deve prevalere sull'interesse privato. Riappropriamoci della nostra terra, facciamolo insieme. Riteniamo sia giunto il momento di rompere il silenzio nei confronti dei privati che sfruttano la terra per il proprio interesse. Sono altissimi i profitti in gioco nei terreni in questione, riconducibili principalmente alla ditta Incos Italia - Cosim Spa che fa capo al noto imprenditore Gaetano Ingui. In questi anni l’impresa di costruzioni Incos, progettista ed esecutrice dei lavori in questione, ha investito in tutta la città costruendo interi quartieri come quello dei Pomari, innalzando case, centri commerciali e torri direzionali. Proprio gli ultimi edifici direzionali, localizzati nei quartieri Pomari e San Giuseppe, non sono mai stati terminati: solo qualche banca e alcuni uffici vi si sono insediati, mentre la maggior parte delle nuove costruzioni restano incompiute e circondate da rugginose reti da cantiere. È evidente che costruire ulteriori spazi direzionali non ha senso. Quello che chiediamo al privato è di valutare se non sia il caso di cambiare strategia e impegnarsi soprattutto nel recupero edilizio. Riteniamo che negli ultimi vent’anni l’impresa Incos - ma non solo - abbia costruito abbastanza, per questo è necessario che stralci i suoi piani e consegni le aree del progetto “Nuova Pomari” alla città sotto forma di Parco. Bisogna invertire la rotta, non devono essere più le grandi imprese di costruzioni private a decidere il destino della nostra città, i profitti privati devono rimanere fuori da queste decisioni che non danno valore alle reali esigenze della popolazione! Si sbaglia chi ritiene utile costruire due capannoni commerciali da 8.000 metri quadrati ciascuno e un palazzone di 26 metri per uffici quando la nostra città brulica di locali sfitti. Migliaia di metri quadrati ad uso commerciale e direzionale sono già vuoti e abbandonati. Per non parlare delle 7.000 case sfitte. Inoltre, per quanto riguarda i centri commerciali, la zona dell’ex circoscrizione 6 risulta quella con la maggior densità di supermercati: oggi se ne contano dieci nel raggio di un chilometro! In tutto questo il comune cosa fa? Vara un Piano Interventi che prevede ben 652 mila metri cubi di cemento in più e 130 mila metri quadrati di Sau (superficie agricola utilizzata) in meno. Oltretutto questo piano viene varato a fine mandato dalla vecchia Giunta – da cui la nuova non si discosta più di tanto – senza un minimo di discussione pubblica, quantomeno con gli abitanti dei quartieri interessati dalle nuove costruzioni previste nel P.I. approvato. Riteniamo che sia giunto il momento di finirla con le politiche urbanistiche calate dall’alto senza che venga minimamente presa in considerazione la voce di chi quei territori li vive. È necessario rimettere in discussione tutto il Piano Interventi coinvolgendo la popolazione nelle scelte che segneranno il nostro
futuro e quello dei nostri figli. Questo è un passaggio importante per dimostrare che il Comitato Pomari guarda oltre lo steccato del proprio quartiere, alla manifestazione invitiamo tutti cittadini di Vicenza. Ci rivolgiamo all’Amministrazione Comunale anche per ricordarle che ha in mano uno strumento (Legge Regionale 50/12) che le consentirebbe di impedire la costruzione di spazi commerciali nei terreni in questione. Questo costringerebbe Incos a cambiare i suoi progetti e quindi farebbe guadagnare tempo per trovare una via d’uscita che porti alla creazione del Parco Urbano (già promesso negli anni ‘90), un parco fatto dalla popolazione per la popolazione, con orti urbani, spazi didattici per le scuole e tutto quanto possa servire al benessere di una comunità. Per fare questo la Giunta Comunale guidata da Variati deve assumersi le proprie responsabilità schierandosi contro il “Piruea Pomari” scaduto proprio quest’anno. Il Comune quindi deve negare la proroga al piano richiesta dal costruttore. Lo strumento urbanistico denominato Piruea, fu quello che nel 2003 cancellò la creazione del parco dai vecchi progetti per la zona Pomari. Tenuto conto della mole di locali sfitti presenti a Vicenza, saremo in piazza anche per chiedere una moratoria sulla costruzione di nuovi edifici in città, siano essi residenziali, commerciali o direzionali. Oggi costruire ancora non è necessario, almeno fintanto che non verranno riempiti quei fabbricati lasciati all’abbandono e al degrado. Allo stesso tempo siamo consapevoli della crisi in cui versa l’edilizia, e per questo abbiamo una proposta importante: sbloccare i fondi per un piano nazionale di ristrutturazione del patrimonio pubblico (a partire dalle scuole) e messa in sicurezza del territorio. Questa è l’unica soluzione che concilia la salvaguardia dell’ambiente con la necessità di lavoro dei tanti operai edili oggi disoccupati. Per tutto questo manifesteremo nelle strade del nostro quartiere. Chi non si oppone è complice.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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