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Miteni presenta domanda di concordato in continuità ma conferma impegno per la bonifica: banche intimorite, si converte produzione da Pfas a farmaceutici

Di Note ufficiali Mercoledi 16 Maggio 2018 alle 14:09 | 0 commenti

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Miteni Spa (tanto tuonò che piovve..., ndr) ha presentato oggi al tribunale di Vicenza la domanda per accedere al concordato preventivo in continuità aziendale. La richiesta si è resa necessaria per assicurare il mantenimento delle attività a seguito della difficile situazione finanziaria. Miteni è una società di proprietà del gruppo ICIG che ha rilevato l'attività nel 2009 da Mitsubishi acquisendone anche i debiti e la forza lavoro, con l'obiettivo di rilanciare lo stabilimento di Trissino che rappresenta una eccellenza nel mondo per la ricerca e la produzione nel suo settore.

ICIG dall'acquisizione non ha mai percepito dividendi ma anzi ha supportato finanziariamente l'azienda assumendosi anche gli oneri derivanti dai problemi ambientali prodotti dalle proprietà precedenti che hanno inciso in modo importante sul bilancio.

In un contesto difficile ma di costante impegno in favore dello stabilimento, del lavoro e per le attività di bonifica, si è inserita la difficoltà di accesso al credito presso le banche del territorio preoccupate per la reputazione della società a seguito delle polemiche strumentali contro l'azienda.

Nonostante questo difficile contesto, l'azionista ha deciso di sostenere ancora Miteni e di investire ulteriormente ma nell'evidente necessità di un concordato per poter attuare il nuovo piano industriale in un'ottica di rilancio e riconversione della produzione.

Il nuovo piano, in via di definizione, punterà su prodotti innovativi con molecole anche non perfluorurate, in particolare in ambito farmaceutico, che richiedono tecnologie di eccellenza, un'alta qualificazione del personale e un rafforzamento delle collaborazioni con gli enti di ricerca italiani ed esteri che già da tempo lavorano con la struttura di ricerca di Miteni.

Per quanto riguarda la bonifica, la scelta degli azionisti e dall'azienda con questa decisione è chiara: nessun disimpegno ma anzi un'accelerazione per arrivare a determinare gli oneri da inserire nel piano che dovrà essere valutato nei prossimi mesi del tribunale di Vicenza nell'ambito del procedimento di concordato e che dovrà decidere sulla sua applicabilità.

Leggi tutti gli articoli su: Miteni, Tribunale di Vicenza, pfas, Mitsubishi, Icig

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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