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Minaccia cinese sul vino, Manzato: intervenire subito per rintuzzarla

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 6 Giugno 2013 alle 15:41 | 0 commenti

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Regione Veneto - “Anche il governo italiano deve attivarsi subito, e a tutti i livelli, per evitare che si concretizzi la minaccia cinese di dazi alle importazioni di vino, come ritorsione ai dazi europei sui pannelli solari attivi. L’agricoltura di valore e di immagine come l’enologia del vecchio continente, e in particolare quella veneta che esporta una quantità di vini e mostri peri ad oltre il 60 per cento di quello che produce, non può diventare merce di scambio per partite industriali dove abbiamo problemi”. E’ la richiesta di Franco Manzato, assessore all’agricoltura del Veneto.

Prima regione produttrice d’Italia con oltre 8 milioni di ettolitri l’anno, la quasi totalità e denominazione, con un export che da solo (un miliardo 440 milioni di euro) copre circa il 31 per cento dell’intero valore delle esportazioni nazionali di settore.

“Da una vicenda del genere noi certo saremmo i più penalizzati – ha affermato Manzato – senza colpa alcuna e temo anche senza ritorno effettivo per l’economia europea, mentre rischiamo di aprire una guerra commerciale che in questo momento annienterebbe il Made in Italy. Tutto questo, poi, capiterebbe in una fase non solo di grande apertura del nostro export di valore, ma mentre sono già programmate proprio con la Fondazione Italia Cina iniziative molto forti nei confronti di quel mercato asiatico, che guarda con attenzione all’ “italian style” e che continua a crescere mentre noi siamo in piena recessione. Abbiamo protocolli di collaborazione e scambio con due regioni cinesi che in termini di abitanti contano circa un quarto dell’itera Europa. Non facciamoci del male e anzi preveniamo conseguenze negative: dal punto di vista economico oggi un battito d’ala di farfalla in Cina può provocare da noi un disastro”.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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