Milleproroghe, Sbrollini: cambiare regole del patto di stabilità per i comuni
Venerdi 25 Febbraio 2011 alle 19:09 | 0 commenti
Daniela Sbrollini, Partito Democratico -  "Modificare i termini del patto di stabilità , almeno per i comuni piccoli che hanno soldi in cassa e non li possono spendere per fornire servizi ai loro cittadini". Lo dichiara Daniela Sbrollini, deputata Pd, che oggi alla Camera, nel corso del dibattito sul decreto milleproroghe, ha illustrato un suo ordine del giorno per impegnare il Governo alla modifica della normativa sui vincoli di spesa.
"Con l'ennesimo ricorso alla fiducia - continua l'on. Sbrollini - non abbiamo altro strumento che gli ordini del giorno. Con uno di questi abbiamo proposto al Governo di intervenire, una volta e per tutte, su uno strumento contabile che sta mettendo in grossa difficoltà gli enti locali.
Abbiamo avanzato proposte anche sul sociale, per finanziare i capitoli decurtati. Ma non abbiamo avuto segnali positivi. Purtroppo la deriva di un governo che, con una maggioranza rabberciata, si trascina solo per la tutela di interessi dei pochi, lascia uno spazio davvero minimo alla soluzione dei problemi della collettività , quelli che la gente sente di più sulla sua pelle, giorno per giorno".
L'o.d.g. n. 138 che vede l'on. Sbrollini prima firmataria è stato accolto dal governo e quindi rappresenta una vittoria per la parlamentare vicentina del PD (di seguito il testo).
La Camera,
premesso che:
le condizioni della finanza pubblica necessitano di interventi tesi a riportare in equilibrio il bilancio dello Stato;
gli impegni assunti in sede europea con il Patto di Stabilità e Crescita stabiliscono i parametri cui bisogna attenersi per riportare in equilibrio i conti pubblici;
attraverso il Patto di Stabilità Interno si stabiliscono i vincoli per i vari livelli di Amministrazione Locale necessari al raggiungimento di tale obiettivo;
è necessario che ogni livello di Amministrazione Locale contribuisca al raggiungimento di tale mission;
 i Comuni concorrono per meno del 4 per cento alla formazione del debito pubblico;
il Parlamento ed il Governo sono impegnati nella trasformazione della finanza statale in finanza federale;
da diversi esercizi finanziari i Comuni italiani realizzano saldi primari in avanzo, ben oltre il rispetto dei limiti richiesti dal Patto di Stabilità Interno;
impegna il Governo
a valutare la possibilità di adottare, entro brevi termini, apposite disposizioni finalizzate a modificare il Patto di stabilità per i comuni e in modo particolare ad adottare una disposizione per la modifica all'articolo 14 del decreto-legge 3 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, prevedendo, in particolare, che ai comuni compresi tra i 5.000 e 15.000 abitanti che nell'anno 2010 non hanno rispettato il patto di stabilità interno a causa di entrate straordinarie non ripetibili, avvenute nel 2007 ed utilizzate a finanziare spese di investimento negli anni successivi, che nel triennio 2006-2007-2008 hanno rispettato le regole del patto di stabilità interno e che nell'ultimo decennio dal 1999 al 2009, hanno realizzato continuativamente un avanzo di amministrazione, la riduzione dei trasferimenti avuti agli Enti locali di cui comma 3 del citato articolo 14 si applichi nella misura del 5 per cento.
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