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Migranti in Veneto, Berti: Moretti metta a disposizione casa sua

Di Citizen Writers Giovedi 23 Aprile 2015 alle 15:54 | 0 commenti

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Jacopo Berti, candidato presidente Veneto del M5S

Il Viminale informa che arriveranno 5mila nuovi migranti a settimana almeno fino a settembre. Saranno 200mila entro la fine dell'anno. Le inflessibili regole degli accordi di Dublino prevedono che sia il paese di approdo a dare asilo ai profughi. Al Veneto devono andare il 7,28% di immigrati secondo la quota del Fondo Sociale, che viene diviso tutti gli anni tra le Regioni.

Venezia ipotizza la creazione di una tendopoli per accogliere i migranti.

La Moretti ha detto che non sarebbe un problema accoglierli in Veneto, proponendo un calcolo matematico di suddivisione di queste persone in tutti i 579 comuni veneti.

Fermiamoci, stanno tutti dando i numeri: per la Moretti non è un problema accoglierli in Veneto? Allora metta a disposizione casa sua. Dia l'esempio per una volta. Gli immigrati sono persone, non sono numeri. Siamo seri, il M5S è l'unica forza ad aver trattato il problema in modo umano.

Il 18 dicembre la Camera dei Deputati ha accolto la mozione del Movimento 5 Stelle sul superamento di Dublino III. Fra le modifiche proposte quella che non sia il Paese di approdo o una sua regione a farsi carico dei migranti. Vogliamo che a chi arriva in Italia, che fa parte della UE e aderisce a Schengen venga offerta la possibilità di scegliersi il Paese che vuole nella UE e pagargli il viaggio.

Per esempio, guardando le richieste reali dei migranti: il tunisino in Francia, il siriano in Svezia, il pachistano in Gran Bretagna e tutte le altre nazionalità in Germania a spese della Merkel.

Perché vogliamo un'istituzione di quote massime di migranti per Paese. Se queste vanno di pari passo col benessere di una nazione è molto semplice capire dove non debbano più restare e dove devono esser diretti economicamente, e non solo, converrebbe – e questa è la proposta pratica che facciamo - pagare voli low cost da Lampedusa per tutta Europa. La destinazione la sceglie il clandestino, come è giusto che sia.

 

La nota di Berti sul Consiglio Regionale Veneto:

Le scene cui ci sta facendo assistere il consiglio regionale in questi giorni di fine mandato danno ai palazzi veneziani del potere l'aspetto dell'impero romano allo sfacelo.

Amicizie, clientele e odiose regalie si possono disegnare sulla mappa del Veneto sovrapponendo la geografia “normale” a quella dei contributi vomitati nel bilancio dagli emendamenti approvati nell'ormai storica notte delle marchette.

A puntare il dito contro un governo regionale ormai allo sbando è Jacopo Berti, candidato alla presidenza della Regione per il Movimento 5 Stelle.

«E così San Martino di Lupari, residenza del vicegovernatore Marino Zorzato e dell'assessore Maurizio Conte – si rammarica Berti - incamera da sola più dell'intera provincia di Treviso».

Nel frattempo interi settori della pubblica amministrazione, come quello dei forestali, finiscono nell'ingranaggio dei poteri forti.

E iniziano a emergere i magheggi degli anni passati, come quello della birreria di Nervesa della Battaglia nata e cresciuta non si sa come in una sede identificata e finanziata con i fondi destinati ai disabili.

«Stiamo parlando di una coop nata una sessantina di giorni prima del bando – sottolinea Berti - che per magia prende 3,6 milioni di euro. Al posto di una fattoria per disabili hanno fatto una birreria che hanno dato in affitto, seguendo un affare indicato da Sernagiotto alla Milanesi, che è un'ex Forza Italia, e concluso con una agenzia immobiliare che fa riferimento a un altro esponente dello stesso partito. Non male, soprattutto se ci ricordiamo che un imprenditore che vuole chiedere un finanziamento a una banca deve portare anche le analisi del sangue».

Magie dei finanziamenti regionali, che superano in modo clamoroso il becero sistema del voto di scambio per inondare il “Veneto che conta” di omaggi e regalini milionari.

Leggi tutti gli articoli su: immigrati, Alessandra Moretti, Jacopo Berti

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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