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Messa in latino lontano da Vicenza? Intanto si celebra nella parrocchia di San Pancrazio ad Ancignano, terra vicina per i "profughi" veri

Di Fedele Chiesa Domenica 24 Luglio 2016 alle 11:11 | 5 commenti

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In una "lettera aperta" diffusa da parte di alcuni "Fedeli di Vicenza legati alla messa in latino" (o messa tridentina) si chiede "che futuro avrà la messa a Vicenza adesso dopo le nuove nomine parrocchiali? Tornerà a Vicenza dove è sospesa dal 2010?". La lettera recita così: "La Messa di San Pio V a Vicenza è stata sospesa nel dicembre 2010 nella chiesa di San Rocco; con le nuove nomine parrocchiali è cambiato l'assetto clericale della Diocesi anche nei luoghi (lontani dal capoluogo) dove si tenevano delle celebrazioni in rito antico. Non si sa ancora se verrà nuovamente applicato il Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI per Vicenza (già attuato dal 2008 al 2010) o se la Messa antica resterà ancora confinata al di fuori della mura cittadine a fronte di un numero consistente di persone che l'hanno richiesta e che sono costrette ad emigrare in altre province".

Interpellati esperti di "cose sacre" e fermo restando l'interrogativo c'è da dire che attualmente la S. Messa secondo quanto indicato da papa Benedetto XVI con il suo Motu proprio Summorum pontificum, a cui fanno proprio riferimento i fedeli della messa in latino, continua ad essere celebrata nella parrocchia di San Pancrazio ad Ancignano/Sandrigo (nella foto). Il vescovo di Vicenza, mons. Beniamino Pizziol, ha indicato anche con comunicazione scritta quella chiesa come la sede per le celebrazioni. Quello che sarà disposto per il futuro il Vescovo lo comunicherà ai fedeli che da tanti parti del Vicentino e soprattutto di Vicenza, ma non solo, vanno ad Ancignano per assistere alla S. Messa.

Da Vicenza la chiesa di San Pancrazio dista, comunque, solo 20 Kilometri rispetto ai 50 kilometri da percorrere per arrivare alla chiesa di San Canziano in centro di Padova dove si svolgono le analoghe celebrazioni e ai sempre 50 km necessari per raggiungere Verona (Chiesa di Santa Toscana) e ai 90 per Venezia (chiesa di San Simon Pccolo).

Nell'attesa che ogni esigenza venga soddisfatta forse vale la pena, se di pena si tratta, andare ad Ancignano per assistere alla S. Messa secondo il rito preferito quando ci sono fiumi di profughi che vanno,a rischio della vita, in altre nazioni per persecuzioni religiose e politiche oltre che per motivi di sopravvivenza economica a cui sarebbe opportuno che tutti i fedeli, di qualunque rito e di qualunque religione siano, dedicassero le loro attenzioni prioritarie, seguendo i moniti anche di papa Francesco.


Commenti

Inviato Lunedi 25 Luglio 2016 alle 15:40

Ancignano, che dista quasi 30 chilometri da Vicenza., ha la fortuna di avere una delle messe che il Motu Proprio Summorum Pontificum (2007) di Benedetto XVI ha permesso e che un parroco, don Pierangelo Rigon, ha accolto sic et simpliciter.

I FEDELI DI VICENZA LEGATI ALLA MESSA ANTICA VOGLIONO SOLO SOTTOLINEARE ALCUNI ASPETTI ALCUNE COSE, SOLO PER CHIARIRE, NIENTE DI PIU':



1.LA MESSA ERA STATA CONCESSA IN CITTA' NEL 2008 A NELLA CHIESA DI SAN ROCCO ED ESSA ERA GREMITA


2.MONSIGNOR NOSIGLIA HA CONCESSO LA MESSA A VICENZA PER LA 1000 FIRME RACCOLTE A VICENZA ANCOR PRIMA DEL MOTU PROPRIO DEL PAPA, QUANDO VIGEVA IL MOTU PROPRIO ECCLESIA DEI DI SAN GIOVANNI PAOLO II CHE LA REGOLAMENTAVA



3.LA MESSA DEVE ESSERE CONCESSA DOVE E' RICHIESTA; IL MOTU PROPRIO DICE CHE NE SERVE SOLO UNA PER DIOCESI? NO. C'ERA IN CITTÀ ED È STATA SOSPESA.
SERVE FARSI 30 CHILOMETRI IN MACCHINA PER CHI ABITA IN CENTRO E RISCHIARE UN INCIDENTE O PRENDERE UN TRENO ED ARRIVARE IN ALTRI LUOGHI? IL TRENO OVVIAMENTE, PER CHI PUO' SOSTENERE LE SPESE DI VIAGGIO (PER CUI SPESSO E VOLENTIERI MOLTI RINUNCIANO ANCHE ALLE MESSE EXTRADIOCESANE)


4.NELLE ALTRE DIOCESI DEL VENETO LE MESSE SONO TUTTE NEI CAPOLUOGHi: A VICENZA PERCHE' NO? PERCHE' LASCIARE LA MESSA SOLO IN PROVINCIA E NON AVERLA IN CITTA' DATO CHE ESISTONO ALTRI GRUPPI ? BISOGNEREBBE AGIRE IN QUESTO SENSO


5.LA MESSA DI ANCIGNANO E' LEGGITIMA MA NON SODDISFA LE ESIGENZE DI UNA DIOCESI COME QUELLA DI VICENZA E COSI' FACENDO SI DISOBBEDISCE AL PAPA IN QUANTO IL RITO E' STATO SILENZIATO INCENTRO STORICO ED ERA STATO RICHIESTO SECONDO I CRISMI


Ci scusiamo per la nuova intromissione ma non volevamo lasciare alcun lato nebuloso. Il che è avvenuto per colpa nostra. n Desideriamo solo che le aspettative di molti vicentini vengano finalmente soddisfatte, anche perchè molte persone attendono ed è triste il fatto che rimangano in questa situazione che si potrebbe risolvere facilmente. Chiedendo venia , salutiamo nel Signore Nostro Gesu' Cristo
Inviato Martedi 26 Luglio 2016 alle 09:24

Sufficit?

COMUNICATO DELLA DIOCESI DI VICENZA

Sospesa la Messa in latino a San Rocco secondo il rito antico


Si comunica che a partire da domani domenica 12 dicembre 2010 viene sospesa la Messa in latino secondo il rito antico che aveva luogo alle ore 11 dei giorni festivi nella chiesa di San Rocco in Vicenza.

La celebrazione dell’Eucaristia secondo il rito del Messale Romano del Beato Giovanni XXIII del 1962, era stata concessa da ottobre 2008 in ottemperanza a quanto prescritto dal Motu proprio di Benedetto XVI "Summorum pontificum".

La decisione di tale sospensione è motivata dalla mancanza di fedeli alla celebrazione.



Ufficio Diocesano
per la Comunicazione
Inviato Martedi 26 Luglio 2016 alle 09:37

Da Una Voce Venetia

Vicenza, don Rigon non celebra più
la messa modernizzata di S. Rocco
Dopo mesi di interruzione ritorna mons. Tamiozzo con due (2) fedeli

La messa "tridentina" con commistione di riti alla chiesa di S. Rocco a Vicenza, voluta da mons. Cesare Nosiglia, oggi arcivescovo di Torino, non la celebra più don Pierangelo Rigon. In realtà questa messa non era stata più celebrata da agosto, e dopo il ritiro di don Rigon non era ripresa alla fine dell'estate.
Secondo informazioni provenienti dal rettore di S. Rocco, la celebrazione è ripresa domenica 14 novembre scorso, in cui l'ha detta mons. Giandomenico Tamiozzo, il primo celebrante incaricato da mons. Nosiglia. Alla funzione avrebbero preso parte solamente due fedeli, neanche tutti della diocesi vicentina.
Non è dato sapere se la celebrazione continuerà e con quali orari, nessuna informazione è stata data in proposito dalla diocesi, e alla chiesa di S. Rocco, sempre chiusa, continua a non esserci nessun avviso di questa messa, con conseguente impossibilità per eventuali interessati di averne conoscenza.
Certamente tale carenza di informazioni, come pure il modo con cui queste messe sono celebrate da mons. Tamiozzo e don Rigon - denunciato dall'associazione Una Voce Italia come sostanzialmente difforme rispetto al rito da seguire secondo il Messale Romano del 1962, e quindi concretante il rischio di "apparenti applicazioni di Motu proprio" (14 febbraio 2009), e da allora rimasto immutato - col tempo hanno praticamente nullificato la partecipazione dei cattolici.
Neppure hanno giovato comportamenti di apparente sostegno alla messa di S. Rocco da parte di determinati personaggi vicentini, concretantisi in una abbastanza patetica sorveglianza degli ingressi della chiesa per cercare di scoraggiare la partecipazione alla messa di persone appartenenti all'associazione Una Voce, anche per mezzo di aggressioni verbali (su episodi del genere disponiamo di dettagliate testimonianze).
Davanti al dato del ritiro di don Pierangelo Rigon, non sappiamo quanto abbiano potuto giovargli, specie in termini di immagine, all'inizio dell'estate certe difese d'ufficio a Vicenza e fuori, anche da parte di siti e blog, alcuni rigorosamente anonimi, professantisi "tradizionalisti" o a favore dell'antica messa, ma del tutto indifferenti a come la messa viene celebrata, perché ispirati a un vieto ma sempre attuale clericalismo, per cui tutto quello che un prete dice e fa è giusto perché è un prete, e non può mai essere messo in discussione.
Certamente a Vicenza si è creato un clima pesante quando il Giornale di Vicenza, con la lettera di un suo caporedattore, ha rifiutato ai richiedenti della messa tridentina di pubblicare una replica alla lettera di don Rigon uscita sul medesimo giornale il 6 luglio 2010: lettera che conteneva accuse e inesattezze (cfr. Su VicenzaPiù esce la nostra risposta a don Pierangelo Rigon. Quello che il Giornale di Vicenza non pubblica). Il rifiuto del diritto di replica fa capire il livello di correttezza che può avere un quotidiano, e non può che denotare anche un preoccupante abbassamento del livello generale di civiltà.
Per tutto ciò la diocesi di Vicenza può ringraziare molto l'arcivescovo Nosiglia, del quale con gioia ha salutato la definitiva partenza per prendere possesso dell'arcidiocesi di Torino, alla quale è stato eletto all'apice di una sfolgorante carriera che lo porterà alla berretta cardinalizia. GRAZIE MONS. NOSIGLIA.
Inserito il 21 novembre 2010
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Inviato Martedi 26 Luglio 2016 alle 09:39

Non mille ma" Fin dal 28-12-2004 ben 673 fedeli firmano una petizione al Vescovo di Vicenza chiedendogli la Messa tridentina a norma del Motu proprio Ecclesia Dei di Giovanni Paolo II, "
Dati posseduti
Inviato Mercoledi 27 Luglio 2016 alle 15:37

Certo è questo che si vuole dire. E' stato detto circa 1000 dato che fino al 2008 si sono aggiunti parecchie altre firme anche dopo l'entrata in vigore del Motu Proprio
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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