Quotidiano | Categorie: Agricoltura

Mercato ortofrutticolo di Vicenza, Confcommercio chiede un cambio delle regole

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 21 Agosto 2014 alle 12:05 | 0 commenti

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Confcommercio Vicenza - Il direttore Ernesto Boschiero scrive al Comune di Vicenza chiedendo di introdurre e far rispettare, l'obbligo per i coltivatori di vendere solo merce propria. "I "furbetti" del mercato ortofrutticolo di Vicenza hanno vita facile grazie ad un regolamento che lascia spazio alle ambiguità e risulta, di fatto, largamente disapplicato".

Ernesto Boschiero, direttore della Confcommercio di Vicenza, interviene per chiedere al Comune di "affrontare in modo radicale e di risolvere una volta per tutte" l'inaccettabile questione di quei produttori agricoli che vendono, oltretutto senza dichiararlo, prevalentemente merce acquistata nei mercati, anziché di propria produzione. Nonostante le numerose segnalazioni effettuate da Confcommercio Vicenza al Comune, ad Agecontrol (l'autorità incaricata ad effettuare i controlli nel settore), alla Guardia di Finanza, e ad Agrovi (la cooperativa che gestisce il mercato ortofrutticolo), le irregolarità poste in essere dai banchi di alcuni "coltivatori" sembrano inarrestabili. Persino le multe, infatti, non scoraggiano chi approfitta di un regime fiscale speciale per realizzare introiti che nemmeno le sanzioni riescono, evidentemente, a scalfire. La legge consente infatti ai produttori di non emettere scontrini sino al raggiungimento di soglie che risultano ben difficili da controllare. Il punto è che al mercato ortofrutticolo di Vicenza, come è stato dimostrato anche nel febbraio scorso da una puntata speciale di "Striscia la Notizia", non tutti sono veri coltivatori diretti. Non solo: gli agricoltori, stando alle norme, dovrebbero vendere prima di tutto ai fruttivendoli o ad altri operatori e solo secondariamente al consumatore finale. Invece non è così: alcuni banchi "agricoli" la mattina presto, quando alle 5.30 i clienti sono negozianti e ristoratori, sembrano colti da improvvisa carestia, mentre fioriscono di ogni "bendidio" dopo le 9.00, quando i cancelli si aprono a tutti. "Già mettere maggiormente sotto controllo questo fenomeno, così come il rispetto delle indicazioni obbligatorie al consumatore, sarebbe essenziale - spiega il direttore Boschiero -, ma evidentemente non basta. Qui c'è da intervenire sul regolamento, obbligando i produttori, come già avviene in altri contesti della provincia, a commercializzare solo merci provenienti dalla loro azienda agricola o comunque da colleghi vicini, prevedendo in caso contrario sanzioni severe". Il direttore di Confcommercio Vicenza, che sull'argomento ha inviato oggi una lettera all'Amministrazione Variati, si riferisce al regolamento del mercato contadino di Arzignano come "ottimo esempio" da applicare al mercato ortofrutticolo di Vicenza. Questo disciplinare, redatto anche con la collaborazione dell'Associazione, impone infatti ai coltivatori di offrire sui loro banchi esclusivamente prodotti provenienti dalla propria impresa o al massimo da altre aziende agricole venete. Insomma, qui è messo al bando la possibilità di acquistare prodotti al di fuori della filiera agricola (ad esempio nei mercati), per poi rivenderli al consumatore finale. Per verificare il rispetto della regola, dall'aprile scorso il Comune di Arzignano chiede poi al coltivatore di dichiarare anche, in sede di domanda, le colture aziendali, le tipologie di prodotto vendute e il periodo di disponibilità. Tutti dati che poi possono essere incrociati con altre fonti, ad esempio con quelli che gli agricoltori stessi presentano all'agenzia Avepa (preposta ai pagamenti alle aziende del settore). "Con poche ed efficaci azioni è possibile contrastare meglio chi "bara" al mercato ortofrutticolo di Vicenza - conclude il direttore Boschiero - . Chiediamo quindi ora al Comune di Vicenza di riscrivere pochi ma essenziali passaggi del regolamento e di garantire una maggiore tutela al consumatore e agli stessi operatori del mercato che si comportano onestamente. L'attuale situazione, infatti, non danneggia solo i negozianti di ortofrutta della città, che subiscono la concorrenza di chi sta "fuori dalle regole", ma anche gli altri produttori agricoli e soprattutto i consumatori, i quali devono essere garantiti sulla provenienza reale di ciò che acquistano".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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