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Medicine di gruppo. Sinigaglia, Fracasso, Moretti, Pigozzo e Salemi (PD): il loro stop certifica fallimento Piano sociosanitario di Zaia e incapacità Giunta di programmare

Di Note ufficiali Venerdi 23 Marzo 2018 alle 10:13 | 0 commenti

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"L'addio alle Medicine di gruppo (Mgi) è il fallimento del Piano sociosanitario, l'ennesimo esempio dell'incapacità di programmare della Giunta Zaia". A dirlo sono i Consiglieri regionali del Partito Democratico Claudio Sinigaglia, Alessandra Moretti, Bruno Pigozzo e Orietta Salemi insieme al Capogruppo Stefano Fracasso, commentando lo stop al progetto, arrivato dal ministero dell'Economia, perché giudicato troppo oneroso per le casse pubbliche.

"Ricordiamo le parole dell'assessore alla Sanità quando venne ratificato l'accordo con le organizzazioni sindacali: ‘è stato realizzato uno dei cardini della riforma sociosanitaria'. Era il 2015. Sono passati tre anni e gli ambulatori h12 o h24 sono praticamente al palo e adesso dovrebbero essere accantonati perché troppo costosi e metterebbero a rischio il bilancio del Veneto. In realtà pare essere di fronte, più che altro, a un'osservazione della Corte che può essere sicuramente superata se si è convinti della bontà della scelta. Ma ci sembra non sia così, come dimostrato dai continui contenziosi con i medici di medicina generale. Gli investimenti nel territorio, le strutture intermedie, le Mgi, gli hospices sono investimenti iniziali che poi porteranno ad un risparmio globale e al raggiungimento degli obiettivi di salute".
"Rinunciare allo sviluppo della Mgi significa far crollare uno dei due pilastri del Piano sociosanitario, ovvero il territorio e la presa in carico della cronicità - dicono ancora i consiglieri dem - adesso avremo meno ospedale e anche meno servizi sul territorio. La rivoluzione sbandierata da Zaia rischia inopinatamente di finire prima ancora di cominciare: una volta conclusa la sperimentazione, le Medicine di gruppo già esistenti diventeranno semplici studi associati senza specialisti, aperti sette ore al giorno. Restano però le esigenze di tante famiglie e dei malati cronici, a cui dovremo trovare risposte".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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