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Medaglie di latta di Libero agli Zonin "sponsor di Casa Italia" che dimenticano i rovinati dalla BPVi di Gianni Zonin

Di Gianfri Bogart Sabato 13 Agosto 2016 alle 16:44 | 0 commenti

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Libero Quotidiano conferisce la medaglia di latta all'azienda della famiglia Zonin nel titolo proposto per l'articolo del suo Nino Sunseri sulla sponsorizzazione di Casa Italia alle Olimpiadi di Rio de Janeiro da parte dell'azienza vinicola di Gambellara la cui proprietà, oltre che la governance, è stata "girata" ai figli Domenico, Francesco e Michele da Gianni Zonin, ex presidente della fu Banca Popolare di Vicenza, ufficialmente per passare per tempo il testimone ai figli, di fatto per costruire una prima linea di tutela dei suoi beni nel caso fossero aggrediti da provvedimenti di sequestro cautelare tipo quelli adottati dalla Procura di Roma nei confronti del dominus di Veneto Banca, Vincenzo Consoli. Queste misure non sono ancora state reputate necessarie nei confronti di Gianni Zoin, il dominus della banca, una volta, vicentina, da parte del pool del Procuratore capo di Vicenza, Antonino Cappelleri, che ritiene indispensabili altri accertamenti rispetto a quelli finora effettuati a Vicenza.

Cappelleri, comunque, non vede ostacoli che possa nascere dalle donazioni effettuate ma "revocabili" nel lasso di due anni se nel frattempo fossero adottati sequestri e quant'altro.

Vi proponiamo di seguito l'articolo sulla medaglia di latta olimpica conferita alla famiglia Zonin dal titolo odierno di Libero che evidenzia quanto scritto da Nino Sunseri, con cui concordiamo in toto se non per un dato inesatto sfuggito al collega: i soci "traditi" dalla BPVi sono oltre 118.000 e non 100.000 a meno che non siano 8.000 quelli salvati dalla vecchia gestione, gli amici e gli amici degli amici che hanno venduto i loro titoli in tempo e scavalcando altro azionisti "venditori"... 

 

Medaglie di latta. Gli Zonin sponsor di Casa Italia dimenticano i 110mila rovinati 

di Nino Sunseri, d Libero Quotidiano

Speriamo davvero che, alla fine, il medagliere italiano alle Olimpiadi in corso a Rio superi la soglia minima di venticinque allori. Sotto questa asticella, infatti, la spedizione verrà considerata un insuccesso mentre l'orgoglio sportivo nazionale ha bisogno di un ricostituente dopo i dolori calcistici degli ultimi due anni. I tifosi più tifosi di tutti sono sicuramente i fratelli Domenico, Francesco e Michele Zonin che hanno ricevuto la proprietà dell'azienda di famiglia dal papà Gianni ex banchiere ed ex presidente della Banca Popolare di Vicenza. La casa vinicola infatti è lo sponsor ufficiale di Casa Italia, quartier generale della squadra azzurra a Rio. Un'operazione che serve a lucidare il blasone della dinastia piuttosto ammaccato dopo il crac della banca che ha coinvolto oltre centomila azionisti.

Meglio non pensare alle conseguenze d'immagine se i risultati degli Azzurri dovessero essere inferiori al minimo sindacale. Certo lo sponsor non è responsabile dei risultati sportivi ma la vittoria ha sempre le ali. Sponsorizzare un'operazione sportivamente sfortunata è proprio l'ultima cosa che serve a casa Zonin. È in corso un'operazione di marketing in grande stile per separare il terremoto della banca dalle sorti della casa vinicola. Un lavoro talmente profondo da non escludere la possibilità, com'è accaduto in altri casi, di arrivare, dopo la nuova governance, ad un nuovo marchio. Tornare da Rio con un medagliere povero, finirebbe, inevitabilmente per avere riflessi poco graditi. In molte zone del Nord est quella di Zonin non è più una denominazione di eccellenza come una volta. Figuriamoci se la missione azzurra dovesse ottenere scarsi risultati. Già lo sport veneto (non meno di quello italiano) è a lutto per le delusioni di Federica Pellegrini, grandissima atleta di origini padovane. Lasciamo perdere il resto anche se sui campi di gara vanno i campioni non gli sponsor. Francesco Zonin, vice presidente di Zonin 1821 ha molto enfatizzato il successo di marketing per l'azienda: «Crediamo che Rio 2016 sarà un vero successo e permetterà di far conoscere le eccellenze italiane, sia nell'ambito dello sport che della cultura enogastronomica, al mondo». Ed è proprio sulle esportazioni che ora sono indirizzate le strategie commerciali del gruppo presente in 110 Paese. In particolare negli ultimi dieci anni negli Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia e Brasile. L'azienda ha chiuso i conti del primo semestre con un aumento del fatturato del 21% rispetto allo stesso periodo del'anno scorso, dopo un fatturato 2015 in crescita del 16% per un totale di 186 milioni di euro (raggiunti per l'84% all'estero e il 16% in Italia). Rio serve ad aprire una diversa pagina del futuro. L'ira dei 110 mila azionisti della Banca Popolare di Vicenza (118.000, ndr) non passerà tanto presto. Sperando di non associare il nome ad un'impresa sportiva poco fortunata riproduzione riservata


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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