Fabris 'solleva' paratoie Nord del Mose: un onore. Cantone commissaria CVN, con onore
Martedi 11 Novembre 2014 alle 21:59 | 0 commenti
Dopo che oggi è stata sollevata per la prima volta una schiera completa delle paratoie del Mose alla bocca di porto di Lido nord, lato Cavallino-Treporti, il Presidente vicentino del Consorzio Venezia Nuova, Mauro Fabris, ha dichiarato: «Siamo orgogliosi del lavoro al quale siamo stati chiamati 16 mesi fa in un momento di straordinaria emergenza. In poco più di un anno abbiamo finito l'alloggiamento di tutti i cassoni alle tre bocche di porto».
Non è senza significato il "successo" operativo di oggi e il sollevamento delle paratoie potrebbe magari essere anche un messaggio di efficienza gestionale lanciato all'esterno dal navigato politico-manager di Camisano, in procinto di lasciare il Cda se verrà accettata dal prefetto di Roma, competente sulla decisione, la proposta di Raffaele Cantone dell'Anac che ha chiesto il commissariamento del Cda presieduto da Fabris non riscontrando sufficiente discontinuità con l'era Mazzacurati e suscitando in ciò una ferma quanto diplomatica reazione di Fabris.
Che oggi sottolinea, infatti, "orgoglioso" dell'opera ma "rispettoso" dell'autorità , di aver avuto «l'onore di aver portato alla fase finale la costruzione delle dighe mobili. Importante è anche il via libera, ottenuto ieri, ai finanziamenti per il Mose da parte del Cipe mentre il Prefetto di Roma si accinge ad affidare al Commissario, chiesto dall'Autorità Anticorruzione, il completamento dell'opera: unico obiettivo al quale tutti miriamo».
Se per completare entro il 2017 l'opera manca ancora la posa delle schiere di paratoie di Lido sud, Malamocco e Chioggia, dopo la verifica che l'operazione di arresto del flusso di marea grazie alle paratoie nord si è conclusa entro i 35 minuti progettuali a Mauro Fabris per fare il miracolo, dopo aver concretamente "sollevato" le paratoie, avrebbe dovuto arrestare ora l'ira, produttiva o meno lo si saprà in futuro, di Raffaele Cantone.
Oggi nell'incontro a Roma, su iniziativa di Cantone, tra Fabris, direttore generale Hermes Redi e prefetto Giuseppe Pecoraro sono state, infatti, comunicate le procedure di commissariamento ma tempi, modi e finanziamenti al completamento dell'opera hanno lasciato, politicamente, soddisfatto Fabris, che potrà sempre sostenere, con dati al momento certi, che è stato lui a far proseguire al Mose il suo cammino ponendo le basi per il suo completamento.Â
In un'Italia che dice e non fa e che, quando fa, moltiplica tempi, costi e corruzione, non è poca cosa.
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