Quotidiano | Categorie: Politica, Diritti umani

Matrimonio e famiglia, l'opinione del Comitato Difesa Famiglia di Vicenza

Di Citizen Writers Domenica 19 Ottobre 2014 alle 21:53 | 1 commenti

ArticleImage

«Molti di noi anziani, con 40-50 di vita coniugale con alto valore per la società, non possono essere esclusi dai problemi che riguardano la Società in cui viviamo, che abbiamo costruito nell'interesse delle Nostre famiglie, figli e nipoti. Non siamo disponibili a cancellare i valori, la tradizione, a modificare millenni di storia per interessi patrimoniali che riguardano solo le famiglie costituzionali»: è con questa premessa che Luciano Parolin del Comitato Difesa Famiglia ci invia un'opinione che pubblichiamo per un dibattito il più ampio possibile.

In molti stanno riflettendo sul concetto di matrimonio. In Italia è legalmente costituito solo quando avviene tra un uomo e una donna. Lo Stato, deve però legiferare, decidere, prendere atto se l'omosessualità è un vizio o una variante della sessualità, regolando per legge le conseguenze e complicazioni patrimoniali/ereditarie delle unioni, convivenze e altro. Il problema è questo. Un disegno di Legge sui "diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi" chiamato Dico era pronto col Governo Prodi nel 1996, ma non se ne fece nulla. Ora le tematiche diventano più roventi perché le lobby gay, lesbiche, trans, hanno aggiunto alla diatriba il "diritto" alle adozioni di figli che non vogliono avere. Il sindaco di Roma, chiamandola provocazione politica per i nuovi diritti, registra su un quaderno, unioni omosessuali avvenute all'estero, in barba alla legge italiana che non prevede matrimoni tra persone dello stesso sesso. Questa è dittatura di una minoranza che, compromette le esigenze etiche fondamentali e il bene comune della società fondata sulla famiglia naturale Art. 29 Costituzione. In Europa, molti paesi, prevedono da tempo, nelle loro Costituzioni il matrimonio come unione unica tra uomo e donna: Polonia, Ungheria, Bulgaria, Lituania, di recente in Croazia un referendum (66%) ha definito il matrimonio l'unione tra un uomo e una donna. Il resto è un'altra......roba. In Italia ci sono già due tipi di matrimonio: religioso (generalmente in chiesa) con effetti civili o matrimonio civile in Comune, ma sempre tra uomo e donna. Per quanto mi riguarda, il vincolo matrimoniale è qualcosa di sacro, da trasmettere ai figli, alle future generazioni, secondo tradizione, certificata a norma di legge trascritta nello Stato di Famiglia. Ogni altra definizione, è una offesa a 20 milioni di famiglie e di mamme e papà che con sacrificio, abnegazione, amore, hanno costruito senza contributi dello Stato in 150 anni di civile convivenza.
Sono d'accordo pertanto con il Ministro Alfano. Il Sindaco Marino rispetti le leggi e risolva invece i problemi della città che governa. Infine, per cancellare eventuali sgorbi degli "illuministi" arcobaleno nostrani, la strada più semplice è democratica è quella del referendum abrogativo.

Leggi tutti gli articoli su: Famiglia, Luciano Parolin, Difesa Famiglia

Commenti

Inviato Lunedi 20 Ottobre 2014 alle 11:15

Al prof. Parolin non è chiaro il dettato costituzionale. Vada a rileggersi l'art. 3 e si ricordi che le trascrizioni dei matrimoni fra persone dello stesso sesso contratti all'estero non sono state eseguite da privati cittadini desiderosi di farsi fotografare e di rilasciare interviste alla stampa, ma da Sindaci nell'esercizio delle proprie funzioni, perché non potevano fare altrimenti. Si occupi della propria famiglia, il prof. Parolin, che a quelle composte da persone dello stesso ci pensano le medesime. La differenza è che i cattolici reazionari vogliono imporre la loro visione del mondo e delle relazioni agli altri, mentre gli omosessuali non hanno alcuna intenzione di imporre il proprio modello famigliare agli altri. Il prof. Parolin impari a portare, verso i propri concittadini e la loro libertà, lo stesso rispetto che desidera per sé e per la propria e si ricordi che la Corte Costituzionale ha stabilito che la laicità è principio supremo dello Stato (203/1989). Se desidera la cittadinanza vaticana, s'informi come ottenerla, piuttosto che infastidire il prossimo.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network