Martini stigmatizza iniziativa assessore Toniolo di Bassano
Martedi 15 Febbraio 2011 alle 20:08 | 0 commenti
Morena Martini, Provincia di Vicenza - Ho appreso oggi che L'Assessore Toniolo, in qualità di assessore alle Pari Opportunità , ha inviato ai Dirigenti Scolastici delle scuole superiori del Bassanese una nota nella quale dava comunicazione della manifestazione del 13 febbraio e del tema della stessa, ovvero la questione dell'immagine femminile. Dichiarava anche che non intendeva che l'iniziativa venisse politicizzata o strumentalizzata ma che doveva essere vista come una occasione per parlarne in classe con i ragazzi.
Fin qui nulla di male. Da sempre le scuole parlano di politica di genere e sono chiamate a farlo con numerose iniziative e partecipando con successo a concorsi e incontri promossi dalle associazioni che si occupano di queste problematiche.
Resto perplessa, però, di fronte alla decisione dell'assessore di allegare la locandina dell'evento dove, accanto alle firme di Concita De Gregorio e Sabina Guzzanti, si manifesta una critica nei confronti del "potente di turno". Un conto infatti è stimolare il dibattito, un altro indirizzarlo verso un binario preciso di critica partitica o comunque di schieramento, senza preoccuparsi della necessità di una lettura bipartisan. Ruolo e immagine della donna sono una ferita ancora aperta della nostra società e della nostra politica, limitare il tutto ad un "potente di turno" non meglio precisato, ma in realtà chiarissimamente indicato, significa perdere di vista l'entità e la serietà di un problema che ci coinvolge tutti.
Pertanto, pur trovandomi in parte d'accordo nel merito - e lo dico da donna, da madre, da professionista impegnata in politica ed iscritta al PdL - contesto fortemente la strumentalizzazione politica che l'evento ha avuto e stigmatizzo il comportamento dell'assessore Toniolo, che ha surrettiziamente spostato di fatto nelle aule scolastiche una discussione che, così come presentata, avrebbe dovuto invece avere luogo in ben altre sedi. Prevedendo magari, secondo una buona regola della democrazia, un confronto a più voci.
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