Martedì un'altra vittima della folgorazione in Veneto: Andrea Boscaro, 36 anni
Giovedi 1 Novembre 2012 alle 16:58 | 0 commenti
Vega Engineering - Aveva solo e un bimbo di appena un anno. Intanto a nordest la percentuale delle vittime sul lavoro per contatto elettrico diretto e indiretto arriva al 9,3 per cento contro una media nazionale del 5,7 per cento. Questi i dati relativi ai primi nove mesi del 2012 elaborati dall'osservatorio di Vega Engineering. E il presidente dell'osservatorio, l'ingegner Mauro Rossato, lancia l'appello: "insistere con più efficacia sulla cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro: piu' formazione, organizzazione e controlli.
Quasi il 10 per cento delle morti bianche a Nordest è la conseguenza di una folgorazione. Il 9,3 per cento per la precisione, secondo i dati elaborati dall'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering, relativi ai primi nove mesi del 2012. Ben al di sopra della media nazionale che arriva al 5,7 per cento.
L'ultimo dramma è avvenuto martedì mattina a Campalto in provincia di Venezia, dove Andrea Boscaro 36 anni, sposato e padre di un bimbo di un anno, è stato trovato morto accasciato sul carroponte tra due vasche nell'impianto di depurazione di Veritas dove lavorava. Il magistrato ha aperto un fascicolo per infortunio sul lavoro dovuto - molto probabilmente - a folgorazione.
"Un lutto che si aggiunge, purtroppo, alla lunga epigrafe dei decessi sul lavoro e che dovrebbe spingere a riflettere tutti noi sull'importanza di ogni singola vita. Perché - dice il presidente dell'Osservatorio Sicurezza Vega Engineering - questi tremendi incidenti mortali che spezzano l'esistenza di centinaia di lavoratori ogni anno (a fine settembre 2012 erano già 392 i decessi in ambiente ordinario di lavoro in Italia, 54 a Nordest) non devono rimanere nel limbo della mera notizia di cronaca che ‘vive' una manciata di secondi per la sua lettura, ma dovrebbero indurre ad un maggior impegno per tradurre gli obblighi legislativi già esistenti in concrete azioni mirate ad acquisire un modus operandi "sicuro"".
Prima di Boscaro, a fine agosto, Angelo Paolozzi, trentasettenne di Scorzè, padre di tre figli, era morto folgorato in una cabina elettrica in provincia di Treviso. Un'altra vita e un'altra famiglia distrutte. Entrambi esperti, entrambi professionisti.
"Purtroppo accade che nonostante l'esperienza e la professionalità acquisita in anni di lavoro gli incidenti gravi e talora mortali siano all'ordine del giorno - prosegue l'Ingegner Rossato - e, laddove mancano esperienza e professionalità , si verificano con maggior frequenza specie per la sottovalutazione del rischio che porta a trascurare l'importanza del rispetto delle procedure di sicurezza".
Ecco perché è fondamentale approfondire le tematiche della valutazione del rischio elettrico e della gestione della sicurezza elettrica in azienda. Esistono delle norme (CEI EN 50110-1 e CEI 11-27), che purtroppo ancor oggi sono sconosciute a molti addetti ai lavori.
"Non molti sanno infatti che ciascun impianto elettrico aziendale dovrebbe essere affidato alla responsabilità di una persona, denominata "Responsabile dell'Impianto" (RI) e - insiste il Presidente dell'Osservatorio mestrino - i lavori stessi affidati ad un "Preposto ai lavori elettrici" (PL), qualifiche che vanno attribuite a personale appositamente formato. L'appello alla sicurezza, poi, si dovrebbe concretizzare anche attraverso coloro che hanno il compito di sanzionare i comportamenti illegali con una maggiore severità nei controlli".
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