Marostica si tuffa nel Medioevo: fine settimana con la partita a Scacchi
Domenica 9 Settembre 2012 alle 16:04 | 0 commenti
L'amore, lo spettacolo, il gioco, la bellezza: la partita a scacchi con personaggi viventi in scena questo fine settimana a Marostica ha tutti gli ingredienti per sorprendere e affascinare. Lo scenario della piazza degli Scacchi ha un ruolo in questo non indifferente, con il castello a fare da sfondo all'insolito duello fra i due pretendenti della bella Lionora, come narrato nella storia scritta nel 1954 da Mirko Vucetich.
Se il Ministero del Turismo ha dato alla manifestazione il titolo di "Patrimonio d'Italia" il motivo va cercato certamente nell'impegno dei 600 figuranti in costume d'epoca che si esibiscono in una grande sfilata, più che in uno show teatrale, ma anche negli effetti speciali che i registi hanno cercato di inserire nello spettacolo in questi anni. Dopo la scomparsa di Carlo Maresti, la regia è stata affidata a Maurizio Panici, che ha ideato un inizio a sorpresa con le frecce infuocate che, dal castello, incendiano la scacchiera.
La partita in sé, purtroppo, dura molto poco (circa mezz'ora), mentre la parte dedicata a sfilate e spettacoli - e soprattutto agli sbandieratori, seppur bravi - risulta un po' lunga.
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A distrarre e far sorridere gli spettatori pensa un applauditissimo "giullare nero", che, non visto dai protagonisti della vicenda, deride, imita e disturba le loro azioni. Una trovata intelligente per alleggerire lo spettacolo.
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Un appunto è d'obbligo sul costo dei biglietti: le fasce da 70-80 euro sembrano francamente troppo care, ottima la visuale con i biglietti da 30-40 euro e apprezzabile la possibilità di entrare con soli 10 euro la domenica pomeriggio. Pochi i posti vuoti, comunque, e tanti i turisti che, nella serata di sabato, hanno approfittato di un'occasione particolare per assaporare un po' di Medioevo veneto.
Uno spettacolo unico che tutti gli abitanti della zona dovrebbero vedere almeno una volta nella vita.
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Qui la gallery completa delle immagini.
(Tutte le foto sono di Roberto Bosca)
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