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Marocchino veneto che inneggia al terrorismo, Ciambetti: allerta elevatissima

Di Emma Reda Domenica 11 Gennaio 2015 alle 20:44 | 0 commenti

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Roberto Ciambetti, assessore regionale al Bilancio ed Enti locali del Veneto commenta la notizia battuta dalla agenzie dopo la strage di Parigi a Charlie Hedbo

Una persona da 12 anni in Italia, un marocchino, un operaio che gode di una libertà e una qualità della vita ben maggiori di quelli che  avrebbe nel suo Paese d’origine, un uomo che può usufruire per sé e la propria famiglia  di un servizio socio-sanitario tra i migliori d’Europa, che lavora e può dare a sua figlia un futuro che al di là del Mediterraneo non avrebbe, ebbene questa persona si permette di scrivere che quanto ha visto in televisione da Parigi non gli piaceva.

'Perché è durato poco. Quello dell'11 settembre era più bello’, aggiungendo poi che  ‘12 sono pochi, poi neanche una foto con il sangue, forse muoiono di paura’.  

La sua è la testimonianza di quanto profondo sia l’odio nei confronti della nostra società, della nostra cultura e del nostro modello di vita. Inutile spiegare  a quest’uomo che quella qualità della vita di cui qui può godere è frutto di un percorso complesso, in cui sull’irrazionalità, sulle superstizioni, sulle credenze  ha prevalso il lume della ragione: per lui noi siamo i suoi nemici e i suoi insulti ne sono una riprova. Farneticazioni? Non credo, perché dopo 12 anni vissuti in Italia questo signore sapeva benissimo lo sdegno che le sue affermazioni avrebbero provocato. Queste frasi postate su Facebook dimostrano quanto il livello d’allerta sia elevatissimo. Ogni buonismo e  le forme di solidarietà, ricerca di dialogo, rischiano di trasformarsi in collateralismo: bisogna fare attenzione, perché a questa gente non interessa nulla del dialogo. Vogliono vedere il sangue. Dobbiamo ricordare che il terrorismo venne sconfitto proprio qui in Veneto  facendo terra bruciata attorno ai terroristi, incidendo sui fiancheggiatori, demolendo ogni possibilità di sostegno o adesione: questa è l’unica strada da percorrere. Per il signore marocchino, ex giocatore di calcio, operaio nel rodigino non ci siano scuse, né attenuanti.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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