Marlane Marzotto, in un tavolo tecnico la sorte dell'ex area industriale
Mercoledi 11 Marzo 2015 alle 15:54 | 0 commenti
È previsto per le 10 del mattino di domani, giovedì 12 marzo 2015, un incontro tra il Comune di Praia a Mare e tecnici in rappresentanza della Marzotto per discutere dell'area industriale dismessa. Il tavolo, voluto dal sindaco Antonio Praticò, si svolgerà nella sala consiliare (Fotogallery su incoscienti che bruciano sterpi nell'area contaminata e focus sul numero di febbraio VicenzaPiù n. 273).
Sul dettaglio dei contenuti le parti in causa non si sono sbottonate ma è presumibile che si discuterà delle sorti dell'intera area: del capannone che fino al 2004 ha ospitato le produzioni tessili prima della chiusura e del dislocamento delle stesse in Repubblica Ceca e dei terreni circostanti che si estendono al confine con il Comune di Tortora per MOLTI ettari.
Le questioni da discutere potrebbero dunque essere la bonifica dei terreni e il loro riutilizzo.
Nel primo caso, – lo ricordiamo – l'area è stata dissequestrata di recente dal tribunale di Paola. I sigilli (e il ritorno del bene nella disponibilità della Marzotto) sono stati tolti a seguito della sentenza di primo grado del processo Marlane sulle morti bianche degli operai e l'inquinamento dei terreni della fabbrica. Lo scorso 19 dicembre, il tribunale di Paola ha assolto con formula piena da tutti i capi di accusa i 12 imputati, tra cui anche Pietro Marzotto, presidente del noto gruppo vicentino dal 1982 al 1998. La Marzotto, al pari dell'Eni, era inoltre citata nel procedimento come responsabile civile per il risarcimento del danno derivato dall'ipotizzato reato di disastro ambientale che i giudici non hanno riconosciuto.
Quanto al riutilizzo dell'area, sin dalla sua chiusura e dopo aver accantonati timidi tentativi mai concretizzati di re-industrializzazione, si è discusso dell'opportunità di sfruttamento a fini edilizi e turistico-ricettivi tanto dall'amministrazione comunale quanto dai privati.
Di recente i sindaci di Praia a Mare e Tortora, enti costituti parte civile nel processo Marlane, avevano detto in un comunicato stampa: “Il territorio, oltre a richiedere verità e giustizia, auspica un piano serio di risanamento ambientale, attraverso un’adeguata bonifica del sito che deve essere restituito alla collettività , integro, quale bene comune e di pubblica utilità â€.
All'incontro di domani ha chiesto di partecipare anche il Comitato bonifiche dei mari, fiumi e terreni della Calabria che in merito alla destinazione d'uso dell'area auspica la realizzazione di un parco pubblico con un monumento da erigere agli operai e alle operaie Marlane morti di tumore.
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